Saman, arrestato a Barcellona un cugino della 18enne pakistana

E' ritenuto corresponsabile di sequestro, omicidio e occultamento cadavere

Un altro cugino di Saman Abbas, la 18enne di origini pachistane e residente a Novellara (Reggio Emilia) di cui non si hanno più notizie dalla fine della primavera dopo aver essersi opposta a un matrimonio forzato, è stato arrestato a Barcellona, in Spagna. L’uomo è tra i cinque indagati per la sparizione della ragazza, insieme ai due genitori, uno zio e un altro cugino, fermati negli ultimi mesi in Francia ed estradati in Italia e al momento detenuti nel carcere di Reggio Emilia.

Il 35enne, di cui non si avevano più notizie dalla fine della primavera, è stato trovato in un appartamento nella periferia della città catalana questa mattina, nell’ambito dell’ordine di indagine europeo richiesto dalla procura di Reggio Emilia a Eurojust, ed è stato arrestato, grazie anche alle risultanze sviluppate dal nucleo investigativo del comando provinciale dei carabinieri della città emiliana, supportato dal servizio di cooperazione internazionale di polizia. In base a quanto confermato dai militari, l’uomo è ritenuto presunto corresponsabile del sequestro di persona, omicidio e occultamento del cadavere della 18enne, che si era opposta a un matrimonio forzato. Il cugino sarà condotto in una struttura carceraria spagnola, in attesa della convalida dell’arresto e dell’avvio delle procedure per l’estradizione e consegna all’Italia, come già era capitato a un altro cugino e allo zio della giovane.

I tre parenti, per i quali era stato emesso un mandato d’arresto europeo dal giudice per le indagini preliminari del tribunale di Reggio Emilia il 28 maggio scorso, sono indagati per la sparizione della ragazza insieme ai genitori, di cui non si hanno più notizie dall’estate. Secondo quanto confermato dai carabinieri, l’uomo era stato individuato già dai primi giorni della sua fuga e le forze dell’ordine erano a conoscenza del fatto che si fosse diretto in bus a Barcellona, dove poi è iniziato il monitoraggio delle zone dove poteva essersi rifugiato. La svolta, però, si sarebbe concretizzata con la trasferta dei carabinieri di Reggio Emilia a Parigi (dove è stato trovato, a settembre, lo zio della giovane), dove è stato trovato il numero di telefono spagnolo del ricercato. A seguito del ritrovamento, è stata richiesta un’intercettazione telefonica che ha portato al suo arresto. Nelle settimane successive alla sparizione della ragazza, erano state avviate le sue ricerche che, però, non hanno prodotto alcun risultato. Al momento, si stanno analizzando delle tracce rinvenute vicino al fiume Po, per valutare se possano appartenere o meno alla ragazza.