È stata temporaneamente sospesa la potestà genitoriale alla mamma e al papà, originari di Sassuolo, in provinca di Modena, del bimbo cardiopatico di 2 anni per il quale avevano chiesto, in caso di necessità, trasfusioni di sangue solo di persone non vaccinate, adducendo ‘motivazioni di ordine religioso’. La decisione è stata assunta dal tribunale per i minorenni di Bologna e segue, di qualche giorno, quanto stabilito dal giudice tutelare di Modena che ha accolto il ricorso presentato dall’Ospedale Sant’Orsola di Bologna.
Il tribunale per i minorenni ha nominato la direttrice generale dell’ospedale bolognese, Chiara Gibertoni, curatrice speciale del piccolo mentre i tutori legali saranno gli assistenti sociali territoriali. Gibertoni, secondo quanto previsto dal giudice tutelare di Modena, ha anche il compito di firmare il consenso informato prima dell’intevento chirurgico a cui sarà sottoposto il piccolo paziente. Per il giudice di Modena ci sono “garanzie di assoluta sicurezza sul sangue fornito” dal centro trasfusionale dell’Emilia Romagna, mettendo al primo posto la salute del piccolo ed accogliendo il ricorso presentato dall’ospedale Sant’Orsola di Bologna dove è in cura il bambino, in accordo con il centro trasfusionale regionale.
I genitori del piccolo sono no vax e avevano addotto alla loro richiesta motivazioni “religiose”. Ma il braccio di ferro tra loro, originari di Sassuolo, in provincia di Modena, e il Sant’Orsola, è finito a favore dell’ospedale.
Il bambino, a causa di una cardiopatia, deve sottoporsi a un intervento chirurgico al cuore, ma la famiglia ha rifiutato l’idea che il figlio potesse ricevere sangue da persone vaccinate, rivolgendosi anche al ‘mondo dei no vax’ in cerca di donatori con ‘sangue puro’ – così come essi stessi lo definiscono. Una ipotesi che l’ospedale ha scartato e che ha spinto la famiglia a rivolgersi a un avvocato per vedersi riconoscere ciò che, ai loro occhi, era un diritto.
Secondo i no vax, il sangue, dopo il vaccino, diventerebbe “viscoso” e metterebbe “a rischio il sistema immunitario di chi lo riceve”. C’è addirittura chi, in quelle chat su Telegram, ha postato uno studio a sostegno di queste teorie.