Non c’è pace per Trieste. Un 17enne italiano, di origini serbe, è stato ucciso in un ostello di via Rittmeyer: il presunto assassino è un 21enne straniero residente in città, arrestato dai carabinieri e condotto in carcere. Il delitto è avvenuto per strangolamento e sarebbe stato dettato da ragioni passionali, per una giovane contesa dai due ragazzi. Dopo il ritrovamento, mercoledì, di un cadavere nella zona di San Giovanni, probabilmente quello della 63enne Liliana Resinovich, il capoluogo del Friuli Venezia Giulia deve fare i conti con un altro tragico fatto di sangue.
L’omicidio del 17enne è avvenuto nella notte tra il 7 e l’8 gennaio, ma il cadavere è stato ritrovato sabato sera. Il procuratore capo di Trieste, Antonio De Nicolo, ha spiegato che “le investigazioni, avviate nel pomeriggio di ieri dal Nucleo operativo dei carabinieri subito dopo il rinvenimento del corpo senza vita e coordinate dal sostituito procuratore dott.ssa Lucia Baldovin, hanno consentito d’identificare ben presto il presunto autore del fatto, un 21enne residente da tempo a Trieste”.
L’interrogatorio “immediatamente disposto dal magistrato non ha potuto svolgersi subito perché il giovane ha accusato un malore, sicché è avvenuto nella mattina di oggi, dopo la dimissione dell’indagato dall’ospedale”. De Nicolo ha aggiunto che “domani (lunedì, ndr) la Procura di Trieste aprirà formalmente il fascicolo delle indagini preliminari, iscrivendo il reato di omicidio volontario. Le investigazioni verranno sviluppate nei prossimi giorni e comprenderanno pure l’audizione di tutti coloro che potranno fornire informazioni utili per fare piena luce sul grave fatto di sangue. Ben presto verrà eseguita pure l’autopsia, affidata al medico legale dott. Fulvio Costantinides, il quale ha già svolto i necessari rilievi sul luogo dell’omicidio”.
Il padre della vittima al quotidiano ‘Il Piccolo’ ha detto che suo figlio sarebbe stato vittima di un’imboscata, cui avrebbe partecipato una seconda persona. “Il verificarsi in questi giorni a Trieste – ha detto l’assessore regionale alla Sicurezza, Pierpaolo Roberti – di una sequenza di morti violente, seppur del tutto slegate tra loro, impone una riflessione su squilibri latenti della nostra società che le anomalie epocali della pandemia hanno enfatizzato”. La senatrice Tatiana Rojc (Pd) ha osservato che “finiti i tempi degli slogan securitari o dell’ottimismo a tutti i costi, spero che le istituzioni locali comincino a elaborare una situazione che non pare più episodica”.