Si è concluso il processo in primo grado che vedeva Maya Bosser Peverelli, militante dell’Askatasuna di Torino che in un video pubblicato su YouTube nel 2017 – in cui appare con una evidente tumefazione all’occhio – denunciò di essere stata fermata dalla polizia ai Murazzi la sera dell’8 giugno, portata in commissariato e qui di aver ricevuto un pugno al volto.
La ragazza è stata condannata a 4 mesi per oltraggio a pubblico ufficiale, mentre l’agente della Polizia è stato assolto il poliziotto.
“Oltre a 4 mesi di reclusione vengono richieste spese legali, spese processuali e mille euro di rimborso al poliziotto che ha redatto l’atto, per un totale di più di 4 mila euro – dicono le donne del collettivo ‘Io sto con Maya’, che lanciarono una campagna a sostegno della ragazza condivisa anche da Zerocalcare -. Grande la rabbia delle donne riunitesi in presidio fuori dal Tribunale a sostegno della giovane” che in risposta hanno lanciato per questa sera un appuntamento in solidarietà a Maya alle ore 19 in Piazza Vittorio Veneto a Torino.
“Non speravamo nella giustizia del tribunale di Torino che ben conosciamo – aggiungono – ma la connivenza con la violenza poliziesca si supera sempre. La condanna di Maya è la condanna per aver raccontato pubblicamente quello che le è successo ed è questo il trattamento dei tribunali per le donne che denunciano le violenze che subiscono quotidianamente”.