Un ex dipendente della funivia del Mottarone, Stefano Carlo Gandini, ha dichiarato di essere stato minacciato di licenziamento dal gestore Luigi Nerini nel 2019 dopo aver segnalato dei problemi di funzionamento all’impianto. Gandini lo ha dichiarato davanti agli inquirenti il 7 giugno, dopo pochi giorni dalla strage del 23 maggio nella quale hanno perso la vita 14 persone. Nelle dichiarazioni rese davanti alla polizia giudiziaria Gandini sosteneva che nel 2019 aveva rilevato problemi “ad un discriminatore” e delle perdite “di olio dalla centralina dei freni di emergenza” alla cabina 3. L’ex dipendente riferisce che Nerini lo avrebbe “minacciato” di licenziarlo: avrebbe prodotto alla pg delle conversazioni dove si sentirebbe “Nerini intervenire nel suo ufficio dove ha minacciato di licenziarmi”. Gandini riferisce anche che l’1 agosto 2019 ha poi preferito licenziarsi.
Gandini riferisce anche alla pg di non aver mai viaggiato con i forchettoni inseriti ma che “io ho visto i forchettoni inseriti in varie occasioni anche con la gente a bordo”. Dei problemi rilevati l’ex dipendente sostiene di averne parlato con i superiori e che ciò venne riportato a Tadini, che si trova oggi indagato ai domiciliari. La testimonianza è stata presentata dalla procuratrice di Verbania Olimpia Bossi davanti al Tribunale del riesame per contestare la decisione della gip Banci Buonamici di scarcerare Nerini e Perocchio lo scorso maggio. I giudici si sono riservati la decisione.