Funivia, l’11/10 rimozione della cabina. Spunta nuovo teste durante udienza al riesame

Procede l'inchiesta sulla strage al Mottarone del 23 maggio

Accelera l’inchiesta sulla strage alla funivia del Mottarone del 23 maggio, che ha provocato la morte di 14 persone. Mentre resta in sospeso la situazione dell’unico sopravvissuto, Eitan, di 6 anni, conteso tra la famiglia materna in Israele e quella paterna a Pavia, arrivano nuove date cruciali. La cabina sarà rimossa a partire dall’11 ottobre: i vigili del fuoco lavorano da giorni per preparare il momento in cui sarà portata via dalla vetta. Diversi abeti della zona sono stati o saranno tagliati, mentre si procede ai sopralluoghi con l’elicottero che dovrà poi portar via effettivamente la cabina per l’analisi, nell’ambito dell’incidente probatorio che si è aperto il 22 luglio. La fune spezzata, il grande giallo di questa tragedia, è già stata rimossa e spostata per essere analizzata: due parti di circa 15 metri sono state tagliate proprio dai vigili del fuoco nelle scorse settimane.

Ma la novità più importante riguarda una testimonianza di un ex dipendente della funivia, nelle mani della procura di Verbania da un paio di mesi e depositata al tribunale del riesame di Torino, che riguarda una conversazione, a quanto si apprende, avuta con Gabriele Tadini, l’unico ad aver confessato di aver lasciato i forchettoni inseriti e aver quindi inibito i freni di emergenza. L’udienza al riesame è iniziata oggi, dopo che la procuratrice Olimpia Bossi si è appellata contro la decisione di scarcerare, nel maggio scorso, Luigi Nerini ed Enrico Perocchio. I due erano tra i primi tre fermati e indagati per la strage, insieme a Tadini, che su decisione dell’allora gip Donatella Banci Buonamici fu invece posto ai domiciliari.

“Appare evidente il contenuto fortemente accusatorio nei confronti del Tadini” mentre non c’erano elementi “a conforto della chiamata in correità” degli altri due, aveva scritto la gip nel decreto con il quale liberava Nerini e Perocchio. La gip però nel frattempo è cambiata: per Banci, che fu rimossa qualche giorno dopo dal presidente del tribunale di Verbania, è stato aperto un procedimento disciplinare perché secondo alcuni non avrebbe dovuto prendere lei il fascicolo. Ora la gip titolare è Elena Ceriotti.

Tra i nuovi atti presentati dalla procura di Verbania a Torino c’è la registrazione audio risalente al 2019, depositata in forma di trascrizione non dettagliata, del testimone che si era rivolto agli inquirenti già a giugno. Questa mattina, martedì 28 settembre, gli avvocati delle parti, Paquale Pantano e Andrea Da Prato, hanno chiesto il rinvio dell’udienza per poter ascoltare l’audio integralmente. Mercoledì alle 9 l’udienza riprenderà e dopo la discussione con le parti inizierà l’attesa per la decisione del tribunale. La testimonianza e l’audio potrebbero forse cambiare la posizione di Nerini e Perocchio: la gip li aveva scarcerati non ritenendo le prove a carico dei due sufficienti per dire che sapessero della decisione di Tadini di lasciare i forchettoni inseriti inibendo così i freni di emergenza ma la procura non sembra pensarla allo stesso modo.