Manifestazioni in diverse città italiane: a Roma, Milano, Torino e Napoli cori e slogan contro il premier Draghi
I ‘No Green pass’ tornano in piazza, questa volta con numeri inferiori rispetto al fine settimana scorso, ma con la stessa contrarietà allo strumento messo in campo dal Governo che entrerà in vigore dal 6 agosto.
Da Nord a Sud centinaia di persone hanno sfilato per le vie centrali in cortei non autorizzati: nessun preavviso ufficiale neanche stavolta, tutto corre sui social, ma il tam tam (a volte amplificato anche da movimenti di estrema destra o centri sociali) ha raggiunto l’obiettivo.
Da Trento a Napoli i manifestanti, al grido di ‘Libertà, libertà’ si sono fatti notare, purtroppo anche con episodi di intolleranza nel confronti della stampa come è accaduto a Genova. Qui un migliaio di manifestanti hanno improvvisato un corteo, non autorizzato, per le vie del centro città partendo da piazza De Ferrari. Pesante la contestazione all’indirizzo dei giornalisti presenti ai quali sono state lanciate delle monetine. I cronisti hanno ricevuto minacce e insulti da una frangia del corteo. “Pennivendoli, andate a vendervi. Fate un mestiere onesto”, alcune delle urla all’indirizzo dei giornalisti.
Manifestazione non autorizzata anche in piazza della Signoria, a Firenze: secondo la questura, hanno partecipato circa 400 persone e una trentina, identificati dalla Digos, saranno denunciati per manifestazione non preavvisata.
Centinaia sono scesi in centro anche a Milano, Roma, Torino e Napoli: in 600 anche a Trento dove famiglie con bimbi al seguito si sono mossi per le vie del cuore della città.
“La violenza fisica e verbale non è mai giustificata a prescindere dai motivi per cui si scende in piazza. Le minacce? I cretini purtroppo sono in servizio permanente effettivo. Se ci sono 10mila persone in piazza il 31 luglio, vanno capite”, dice il leader della Lega, Matteo Salvini, intervenuto a ‘In Onda’ su La7 dalla festa di Milano Marittima della Lega. “Non penso che siano no vax, fascisti. Chiedono diritti e il dovere della politica è ascoltarli. Siamo in democrazia fino a prova contraria, ma no alla violenza”.
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