La Corte europea dei diritti dell’uomo ha condannato l’Italia – in relazione a una sentenza della Corte d’appello di Firenze del 2015 – per un caso di stupro di gruppo, risalente al 2008, che sarebbe stato commesso nei confronti di una donna da una banda di sette uomini, nel corso di una festa a Firenze, per violazione dell’articolo 8 della Convenzione europea dei diritti dell’uomo, ovvero il diritto al rispetto della vita e dell’integrità personale. La Cedu di Strasburgo sottolinea, fra l’altro, che “il linguaggio e gli argomenti utilizzati dalla Corte d’appello trasmettevano pregiudizi esistenti nella società italiana per quanto riguarda il ruolo delle donne e rischiava di essere un ostacolo alla tutela dei diritti delle vittime della violenza di genere”.