(LaPresse) – “Anche noi abbiamo dei dubbi, non siamo degli sprovveduti”. Rosanna Zecchi, presidente dell’associazione dei familiari delle vittime della Uno bianca, lo ha dichiarato rispondendo commentando la giornata di oggi e la richiesta di riaprire le indagini. “Avevamo fatto una riunione a febbraio e avevano deciso di aspettare la digitalizzazione degli atti, poi la pandemia ha fermato tutto”. Sulla necessità di attendere è netta Rosanna Zecchi: “È meglio aspettare, se c’è qualcosa la procura potrà riaprire, come ha fatto per il 2 agosto”. Positivo il suo giudizio sul lavoro svolto dalla magistratura e sottolinea di non essere “né magistrato né investigatore”. “Il processo ha dato questo esito. Ci interessavamo i mandanti, se ci sono o non ci sono non lo so dire. I Savi sono in prigione e spero che ci restino”.