Caos procure, Csm: Palamara via da magistratura. “Ho pagato per tutti”

La sentenza della sezione disciplinare sull'ex numero uno dell'Anm sulle nomine delle toghe. La reazione: "Farò ricorso, mi batto per verità"

"Rimozione dall'ordine giudiziario". È la sentenza dei giudici della sezione disciplinare del Csm nel procedimento a carico di Luca Palamara. La decisione è arrivata dopo poco più di due ore di camera di consiglio. Accolta la richiesta di radiazione arrivata dal pg.

Il magistrato era accusato di comportamento gravemente scorretto nell'esercizio delle funzioni. Il procedimento ruotava attorno ai colloqui registrati attraverso il trojan installato sul suo smartphone il 9 maggio 2019: cinque magistrati, all'epoca membri del Csm, parteciparono all'incontro privato organizzato dal pm nell'hotel a due passi da Palazzo Dei Marescialli, alla presenza di Lotti e Ferri, durante il quale il gruppo discusse delle future nomine ai vertici di alcune procure, a cominciare da quella capitolina, dove proprio Palamara aspirava a un posto da procuratore aggiunto prima di venire travolto dallo scandalo. Oltre a lui, il collegio è chiamato a giudicare, in altro procedimento, gli ex togati Corrado Cartoni, Paolo Criscuoli, Antonio Lepre, Gianluigi Morlini e Luigi Spina.

Poi è arrivata la reazione di Palamara, che annuncia: "Ricorreremo tanto alle Sezioni unite, quanto, dovesse esserci bisogno, alla Corte europea dei diritti dell'uomo". "23 anni di carriera sono stati messi in discussione per una cena", agginge il magistrato che chiarisce: "Il sistema delle correnti nei fatti si è dimostrato obsoleto e superato. Io i politici li ho frequentato nel corso della mia attività. Per me il relazionarmi con la politica era funzionale alla tematica che stavo affrontando. Non ho mai barattato la mia funzione per fare un favore al politico di turno".  "Sono consapevole di aver pagato io per tutti, per un sistema che non funzionava, che nei fatti si è dimostrato obsoleto e superato", ha affermato ancora l'ex capo del sindacato delle toghe.