Bari, 11 ago. (LaPresse) – I carabinieri del comando provinciale di Bari e del Nucleo ispettorato del lavoro, da diversi giorni impegnati sul territorio della provincia di Bari con una task force dedicata al contrasto dell'intermediazione illecita e dello sfruttamento del lavoro, hanno arrestato in flagranza tre imprenditori, proprietari di un'azienda agricola a conduzione familiare, con l’accusa di sfruttamento del lavoro ed altri illeciti nella normativa di settore. L’azienda è stata individuata dai militari nel corso di numerosi servizi di osservazione, effettuati con l’ausilio di droni presso l’agro di Spinazzola dove, fin dalle prime luci dell’alba, si registra un intenso via vai di braccianti i quali, a bordo di mezzi di fortuna, raggiungono i campi o le serre per la raccolta dei prodotti. I militari, per verificare il rispetto delle norme poste a tutela dei lavoratori, hanno ispezionato l’attività, presso la quale, al momento dell’accesso, erano occupati una decina di lavoratori fra italiani e africani. Nel corso degli accertamenti sono emerse condizioni di sfruttamento, cui erano sottoposti i braccianti, in particolar modo per quanto attiene la sotto-remunerazione: lavoravano 9 ore al giorno, con una paga oraria di 3,80 euro invece di 9,60 previsti dal Ccnl. Per nascondere la sproporzione fra orari e salari venivano fatte figurare 15 giornate invece delle 30 effettivamente prestate ogni mese.