Coronavirus, Strage di anziani nelle case di riposo, indagato il direttore del Pio Albergo Trivulzio

In Lombardia si allarga l'inchiesta sulle RSA, nel mirino degli inquirenti anche Sacra Famiglia, Don Gnocchi e Mediglia

 Finisce sul tavolo della Procura di Milano la strage di anziani nelle case di riposo lombarde. Il pool guidato dall'aggiunto Tiziana Siciliano ha iscritto nel registro degli indagati Giuseppe Calicchio, direttore generale del Pio Albergo Trivulzio. Le accuse: epidemia e omicidio colposo. E' da chiarire come l'infezione da coronavirus sia entrata nell'istituto e cosa abbia permesso al contagio di attecchire e mietere rapidamente così tante vittime: si parla di almeno un centinaio di decessi da inizio epidemia. I Nas stanno passando al setaccio la documentazione e procederanno ad ascoltare il personale.

 Anche l'istituto meneghino Palazzolo-Don Gnocchi è nel mirino degli inquirenti. Tre dirigenti risultano indagati dalla procura milanese. La Fondazione Don Gnocchi spiega che si tratta di "un atto dovuto". Nei giorni scorsi ha presentato in tribunale "una memoria che chiarisce, attraverso una corposa documentazione, la sostanziale infondatezza delle accuse rivolte. Dai documenti depositati – sottolineano -, siamo certi che la magistratura potrà valutare appieno la trasparenza dell'operato della Fondazione. Abbiamo altresì rappresentato la piena disponibilità dei dirigenti dell'istituto a fornire ogni e qualsiasi ulteriore chiarimento necessario".

 Per la Lombardia non è ancora tempo di sonni tranquilli, tanto da far correre ai ripari il presidente Attilio Fontana che dichiara di "non aspettare lo Stato" e grazie a un accordo con banche e sindacati anticipa la cassa integrazione ai lavoratori lombardi. "Tra una settimana – annuncia il governatore – fino a un milione di cittadini potranno chiedere l'assegno". E' la Regione che conta più vittime: 10.511, con un aumento di 273 morti nelle ultime 24 ore. Se da una parte sabato sono 28 i pazienti usciti dalla terapia intensiva (dove si contano 1.174 ricoverati), i nuovi 1.544 positivi (con 9.977 nuovi tamponi) fanno salire il totale dei malati a 57.592. In particolare a Milano la "linea dei contagi è instabile, un giorno scende e un giorno sale, non c'è una netta diminuzione". Lo dimostrano le cifre: sabato sono raddoppiati i nuovi casi di contagio accertati, 520 rispetto ai 269 del giorno prima, per un totale di 13.268 nella sola Città metropolitana.

 Numeri che convincono Fontana a fare un passo indietro rispetto al Governo e a prorogare le misure fino al 3 maggio. Diversamente da quanto previsto dal Dpcm firmato dal premier Giuseppe Conte, la Regione Lombardia non riapre le librerie. Secondo quanto stabilito dall'ordinanza del governatore , "il commercio al dettaglio di articoli di carta, cartone, articoli di cartoleria e forniture per ufficio, libri, fiori e piante" è consentito "esclusivamente negli ipermercati e nei supermercati". E' consentita la "consegna a domicilio da parte degli operatori commerciali al dettaglio" e "la vendita via internet, corrispondenza, telefono, televisione e radio di tutte le categorie merceologiche".