Coronavirus, primo italiano trovato positivo: E’ rimpatriato da Wuhan

Si tratta di un ragazzo messo in quarantena alla Cecchignola e ora trasferito allo Spallanzani di Roma

C'è il primo italiano positivo al coronavirus. Si tratta di uno dei 56 rientrato in patria da Wuhan e messo in quarantena presso la città militare della Cecchignola. Un uomo che, nel pomeriggio, era stato trasportato all'ospedale Spallanzani in buone condizioni generali ma con un modesto rialzo termico ed iperemia congiuntivale. Gli accertamenti sono iniziati subito e, in tarda, serata è arrivato il responso del test che ha dato esito positivo.

Presso l'ospedale romano sono ancora ricoverati anche i due cittadini cinesi, risultati positivi al test una settimana fa. Ma se le loro condizioni cliniche restano invariate con parametri emodinamici stabili e la prognosi tuttora riservata. Finora nel nosocomio sono stati valutati, al netto del primo contagiato italiano, 41 pazienti sottoposti al test per il coronavirus. Di questi 32 sono risultati negativi e sono stati dimessi. Nove pazienti sono tutt'ora ricoverati: per la coppia cinese positiva è in corsa una terapia antivirale sperimentale con un mix dei farmaci lopinavir/ritonavir e remdesivir, quest'ultimo ottenuto grazie alla disponibilità dell'azienda farmaceutica produttrice. "In poche ore sono riusciti a organizzare un servizio di verifica, controllo e monitoraggio che ha coinvolto 62mila cittadini passeggeri e 521 voli internazionali", esulta invece da Palazzo Chigi Giuseppe Conte, con il premier che ribadisce dopo un incontro con Borrelli come l'Italia sia pronta a mantenersi "flessibile e se necessario disposta a tornare ad aggiornare le misure finora adottate".

Intanto in Giappone si tira un sospiro di sollievo per i 35 italiani sulla nave da crociera Diamond Princess in quarantena in Giappone per l'epidemia di coronavirus. Sull'imbarcazione sono risultate positive 20 persone, ma tra gli italiani non c'è alcun contagiato. Ora l'obiettivo è farli tornare presto in Italia, con la Farnesina in azione per supportare il folto gruppo. "In continuo contatto con i 35 connazionali a bordo della nave giapponese bloccata al porto di Yokohama. L'Unità di Crisi del Ministero degli Esteri e la nostra ambasciata stanno monitorando con grande attenzione il caso. Massimo impegno per tutelare i nostri connazionali", ha twittato in serata il ministro Luigi Di Maio. L'emergenza è globale e l'Italia prova a rispondere, in attesa del picco del coronavirus che gli esperti ipotizzano per il mese di aprile.