Rigopiano, archiviate le accuse per 22 indagati. “Colpo che fa male, presi in giro da giustizia”

Escono dal processo i tre ex presidenti della Regione Abruzzo Luciano D'Alfonso, Ottaviano Del Turco e Gianni Chiodi

Il Gip di Pescara, Nicola Colantonio, ha disposto l’archiviazione per 22 indagati, nell’inchiesta principale sul disastro dell’Hotel Rigopiano dove il 17 gennaio 2017 morirono 29 persone travolte da una valanga che investì il resort. Ottenuta l’archiviazione anche per gli ex governatori della Regione Abruzzo Luciano D'Alfonso, Ottaviano Del Turco e Gianni Chiodi, l'ex sottosegretario alla Giustizia Federica Chiavaroli e la funzionaria della Protezione Civile, Tiziana Caputi.

"Comincio a pensare che alla fine la colpa sarà di chi stava in hotel, di chi lavorava a Rigopiano e di chi c'è andato in vacanza. Ho appena saputo che il giudice ha accolto la richiesta di archiviazione nei confronti di tutti i funzionari della Regione, della Acquaviva, e anche dei tre personaggi che ci hanno fatto credere che Stefano era vivo, uccidendolo due volte. Questa archiviazione è un colpo che fa molto male". Così su Facebook Alessio Feniello, padre di una delle vittime. "Per quello che riguarda me e la mia famiglia, non ho parole, mi sento preso per il culo dalla giustizia", le dure parole di Feniello, "io non credo più a nulla, il processo possono anche non farlo a questo punto, ormai non ha senso credere nella giustizia. L'unico a pagare, fino ad oggi, sono io per aver portato i fiori a Stefano, e sto affrontando un processo per questo. Chi mi ha detto che mio figlio era vivo, facendomi illudere per 4 giorni che sarebbe tornato a casa, invece no, perché l'ha fatto a fin di bene. Io invece i fiori a mio figlio perché li ho portati? Per fare del male a qualcuno? Ma ce l'avete una coscienza? Sono schifato, qualcuno deve spiegarmi come è possibile che a pagare siano sempre e solo i poveracci, mentre chi sta al potere può stare tranquillo, sbagliare, uccidere, e rimanere al proprio posto. Se non fosse per la promessa fatta a Stefano, avrei già abbandonato tutto. Questa è l'Italia".