Milano, 25 lug. (LaPresse) – "Mi dispiace" per la famiglia di Lidia Macchi. "Hanno il diritto di pretendere la verità ma non si può fare la giustizia con qualcosa che non è la verità. Io non c'entro niente". Lo ha detto al Tgr Lombardia Stefano Binda, assolto ieri in appello a Milano dall'accusa di omicidio della studentesse di Giurisprudeza, uccisa 32 anni fa nei boschi di Cittiglio, in provincia di Varese. Brebbia è tornato ieri sera nella sua casa di Brebbia (Varese) dove vive con la madre e la sorella. In primo grado per lui era scattata la condanna all'ergastolo.