Secondo le prime ricostruzioni le fiamme potrebbero essere state innescate da allacci elettrici abusivi o da fuochi accesi per riscaldarsi e cucinare
Un migrante è morto in un rogo divampato nella notte nella baraccopoli di Borgo Mezzanone, a pochi chilometri da Foggia. Il corpo dell'uomo, trovato carbonizzato, è ancora da identificare. Sul posto i carabinieri e i vigili del fuoco al lavoro per accertare le cause del rogo. Secondo le prime ricostruzioni le fiamme potrebbero essere state innescate da allacci elettrici abusivi o da fuochi accesi dai migranti per riscaldarsi e cucinare. E' intervenuto sul posto anche il medico legale per gli accertamenti del caso.
Matteo Salvini, commentando la notizia, ribadisce la volontà di eliminare i grandi insediamenti di migranti. "Incendio a Borgo Mezzanone con un immigrato morto. La tragedia – dice il ministro dell'Interno – conferma che i grandi insediamenti di stranieri, legali e abusivi, che abbiamo ereditato dalla sinistra erano e sono un problema. Abbiamo il dovere di riportare sicurezza, ordine e legalità continuando con i controlli, gli sgomberi e i progressivi svuotamenti. L'abbiamo fatto a San Ferdinando (dove la baraccopoli abusiva era arrivata a contenere fino a 3mila persone) e stiamo intervenendo a Borgo Mezzanone (ora nel Cara ci sono meno di 150 ospiti, nel 2017 erano circa 1.600 e recentemente abbiamo cominciato ad abbattere l'insediamento abusivo nato nei dintorni dove sono gravitate fino a 4mila persone). Non solo. Abbiamo chiuso i grandi centri di accoglienza veneti a Cona e Bagnoli e stiamo azzerando le presenze a Mineo. Andiamo avanti, passando dalle parole ai fatti".