Gli eventi da non perdere di martedì 16 aprile 2019

LPresse e upday presentano gli eventi da non perdere di martedì 16 aprile 2019

Notre Dame – Brucia Notre Dame e, con la cattedrale gotica di Parigi, monumento più visitato d'Europa, va in cenere il cuore dei francesi e piange tutto il Vecchio continente. Il disastro non spezza vita umane (solo un ferito grave) ma colpisce un Paese e tutti quelli che gli sono amici. In serata, arriva qualche voce positiva: la struttura portante è salva (tutte le parti di legno sono, ovviamente, distrutte) restano in piedi i due campanili mentre la guglia di 93 metri è crollata dopo neanche due ore di fiamme. Probabilmente, sarà possibile rimetterla in piedi. Da Obama a Trump, da Guterres a Theresa May il mondo, sbigottito, non parla d'altro. Oggi parte una colletta per la ricostruzione. La promuove la "Fondation du patrimoine francaise"  da mezzogiorno si potrà donare sul sito www.fondation-patrimoine.org. Sembra ormai chiaro che si possa escludere il terrorismo e che la causa più probabile sia qualche scintilla o un "corto" partito dal cantiere della ristrutturazione. Fra mille tesori distrutti, sembra si siano salvate la corona di spina e la tunica di San Luigi. Per i francesi un piccolo segno di speranza.

Libia – Si aggrava la crisi libica. Sul terreno si combatte e le vittime aumentano (ieri erano 141) mentre nei palazzi della diplomazia si cercano le strade per comporre almeno parzialmente le tensioni e fermare la guerra. Ieri il premier Giuseppe Conte ha incontrato il vicepresidente del governo di Fayez Al Serraj, Ahmed Maitig. Conte ha espresso la necessità che l'esercito della Lybia National Army (Lna) di Khalif Haftar si ritiri e lasci spazio alla tregua umanitaria e alla trattativa garantita dalla comunità internazionale. Per tutta risposta, Haftar ha addirittura emesso un mandato di cattura nei confronti di Al Serraj e di alcuni ministri del governo di Tripoli. Il rappresentante all'Onu del governo legittimo ha subito gridato al colpo di Stato. La situazione sembra sempre più complicata e nessuno pare intenzionato a fare un passo indietro.

Sea Watch e migranti – E' stato lo stesso Matteo Salvini ad annunciare di essere di nuovo indagato, questa volta per la vicenda della Sea Watch e dei 47 naufraghi (tra loro alcuni bambini) che vennero rifiutati a gennaio dai porti italiani, rimasero in mare una decina di giorni e, alla fine, sbarcarono a Catania. Un altro "caso Diciotti" che potrebbe avere lo stesso iter dell'altra volta con la richiesta del tribunale dei ministri e il voto sull'autorizzazione a procedere. Sono indagati (l'accusa è sempre sequestro di persona aggravato), oltre a Salvini, Di Maio, Conte e Toninelli: "Ho saputo di essere indagato – ha detto Di Mio – Ma non mi sento Napoleone". Evidente polemica nei confronti di Salvini che non perde occasione per controbattere. Si parla di Libia e il premier di Tripoli Al Serraj fa sapere che ci sono 800 mila persone pronte a fuggire dalla Libia e riversarsi in Europa e in Italia. Salvini risponde che i porti italiani "resteranno chiusi" e accusa il M5S di volerli aprire. Di Maio gli risponde per le rime e Conte parla di "emergenza umanitaria". Nel governo la situazione è sempre più tesa.

Def – Continuano in Commissione Bilancio della Camera le audizioni sul Documento Economico e Finanziario del governo. Dopo le perplessità sollevata dallo Svimez (l'associazione per lo sviluppo industriale nel Mezzogiorno), oggi tocca al Cnel, all'Istat e all'autorevole ufficio Parlmentare Bilancio (nella persona di Giuseppe Pisauro. L'Ufficio Parlamentare Bilancio offre ai parlamentari analisi approfondite in materia economica e finanziaria. In tutte le occasioni è stato molto critico con le scelt economiche del governo. Tria ha detto che, nonostante la bassa crescita, non potranno esserci né la patrimoniale né aumento dell'Iva perché deprimerebbero i consumi e le possibilità di rilancio che potrebbero esserci con una crescita sostenuta nella seconda metà dell'anno. Ha anche detto che, alla Flat Tax preferirebbe una tassa comunque proporzionata al reddito ma che non sta a lui decidere.

Champions – Si giocano le prime due partite del ritorno dei quarti di finale di Champions League. A Torino (Allianz Stadium, ore 21) si fronteggiano Juventus e Ajax che, all'andata ad Amsterdam, hanno pareggiato 1-1.A Barcellona (Camp Nou ore 21.00) il Barcellona ospita il Manchester United Champions League, quarti di finale, Barcellona-Manchester. All'andata hanno vinto gli spagnoli (1-0) che partono, dunque, in vantaggio. A Torino, lato Juve, mancheranno sia capitan Giorgio Chiellini che il croato Mandzukic. Per Allegri non è un problema tecnico:  ha tanti grandi giocatori da mettere in campo. Ma i due sono gran parte del carattere e della forza della Juve che, per forza, avrà qualcosa in meno. Le probabili formazioni: Juventus (4-3-3): Szczesny; Cancelo, Bonucci, Rugani, Alex Sandro; Emre Can, Pjanic, Matuidi; Bernardeschi, Dybala, Ronaldo. Ajax (4-3-3): Onana; Veltman, De Ligt, Blind, Mazraoui; Schöne, De Jong, Van De Beek; Ziyech, Tadic, Neres. Arbitra il francese Turpin.