Roma, 1 apr. (LaPresse) – "Aumentava il mio ego nel senso che comunque riuscivo a fotterli tutti senza colpo ferire, e riuscivo a eludere qualunque controllo….". Così diceva di sé Vincenzo Zumbo il funzionario del Ministero della Salute finito in carcere con le accuse di peculato e autoriciclaggio per aver sottratto quasi un milione e quattrocento mila euro in poco più di un anno e mezzo alle casse del ministero. Le intercettazioni sono riportate nell'ordinanza firmata dalla gip Flavia Costantini.
Secondo quanto accertato dal nucleo di polizia valutaria della guardia di finanza coordinato dal procuratore aggiunto Paolo Ielo e dal pm Carlo Villani, il 54enne duplicava fatture di pagamento inserendo il proprio iban per ricevere indebitamente denaro che poi utilizzava in buona parte per il gioco d'azzardo.
Spendeva duemila euro al giorno presso centri scommesse, sale gioco e video lottery e, secondo la gip, pur di trovare denaro da spendere al gioco non aveva "freno né dignità", "avendo avuto addirittura il coraggio di chiederlo all'anziana madre".
"I soldi chiamano i soldi", diceva parlando con un'amica con la quale condivideva la passione per le scommesse "…se mi va di giocare mille euro me li gioco, capito?"
(Segue).