Coinvolte altre 4 persone, tra cui un suo collaboratore
Due arresti e tre obblighi di firma tra funzionari e vertici Consiglio per la ricerca in agricoltura e l'analisi dell'economia agraria: ai domiciliari finisce il direttore generale e un suo collaboratore. Sono accusati a vario titolo di falso, abuso d'ufficio e peculato. La guardia di finanza di Roma è responsabile dell'operazione nella quale sono stati sequestrati beni per 8 milioni di euro.
Le indagini hanno accertato gravi irregolarità nella gestione del Crea. In primo luogo, nella scelta dell'immobile da adibire a nuova sede dell'Ente, il direttore generale Ida Marandola avrebbe attestato un numero di dipendenti superiore a quello reale per ottenere una dichiarazione di indisponibilità di edifici demaniali con le caratteristiche richieste e procedere in autonomia nel mercato immobiliare privato.
Gli inquirenti hanno accertato inoltre diverse violazioni della normativa di settore, come nel caso dell'affidamento dei servizi di trasloco e facchinaggio, che veniva effettuato frazionando i contratti per non superare le soglie oltre le quali è previsto il ricorso a una gara pubblica.
Riscontrati abusi nella procedura di "stabilizzazione" di alcuni lavoratori precari e nel pagamento di prestazioni professionali sulla base di incarichi di collaborazione affidati a due persone che, in realtà, non hanno svolto alcuna attività lavorativa.
Inoltre maggiori oneri a carico delle finanze pubbliche sono derivati dalla mancata riduzione, imposta della legge sulla "spending review", del 15% del canone di locazione di due immobili, che avrebbe consentito un risparmio di circa 700.000 euro.
Il provvedimento di sequestro riguarda le due società locatrici degli immobili finite al centro dell'indagine e i responsabili delle stesse.