Gino Viotta, 62enne malato di Sla, si è trovato a corto di nutrimento negli ultimi mesi. Il direttore generale dell'Azienda sanitaria Toscana Centro: "Se l'organizzazione non funziona va cambiata velocemente"
"Abbiamo appreso dai quotidiani locali la notizia di un paziente malato di Sla che non può alimentarsi perché le sacche che sono indispensabili per il suo nutrimento, sono terminate. Riteniamo questa situazione gravissima e chiediamo di avere tutte le informazioni che ci aiutino a capire come possa essersi verificata". È quanto scrivono, in una lettera indirizzata al direttore generale della Asl Toscana Centro, Brenda Barnini, sindaco di Empoli, ed Enrico Sostegni, consigliere regionale e membro della Commissione Sanità. La storia è quella del signor Gino Votta, 62enne di Ponte a Egola (Pisa) malato di Sla, che, come ha raccontato la moglie, curandosi in casa si è trovato ripetutamente in questi mesi a che fare con una inspiegabile carenza delle sacche necessarie per l'alimentazione da parte della farmacia dell’ospedale San Giuseppe di Empoli: "Mio marito necessita di tre sacche al giorno da 500 calorie l’una – spiega la donna a La Nazione -. La prescrizione è trimestrale, il ritiro invece è mensile" "È la seconda volta che accade – prosegue -, la prima fu ad agosto, e tutto ciò non mi sembra giusto. Anzi mi sembra molto grave e così mi sono decisa a rendere pubblico quando è accaduto".
"Ci chiediamo anche come sia possibile, in una simile circostanza, rispondere ai cittadini, di fare una segnalazione all'Urp, come è accaduto alla signora Votta", aggiungono Barnini e Sostegni. "Non è accettabile che le complicazioni burocratiche su acquisti centralizzati diventino mancanza di diritti primari – dice il sindaco Barnini – Non voglio dare colpe e di sicuro non ne hanno i medici e infermieri preposti alla distribuzione dei materiali. Ma se l'organizzazione a monte basata su grandi numeri di acquisto non funziona va cambiata e velocemente".
"Una vicenda surreale – conclude Sostegni – sulla quale chiederò un approfondimento anche all'assessorato alla Sanità e alle strutture competenti della Regione Toscana, perché non è accettabile che per problemi organizzativi si rinunci a dare risposta a una situazione personale già di per sé gravissima".