Lo scrittore e giornalista è scomparso all'età di 57 anni. Fondatore del movimento di giallisti milanesi 'Scuola dei Duri', pubblicò il primo libro 'Lazzaro vieni fuori' nel 1991
La sua vita è stata come i suoi libri: sopra le righe, irriverente, fantasiosa, ironica, fluviale, romantica e ad alto tasso etilico. Andrea Pinketts, morto nella sua Milano giovedì a 57 anni dopo una malattia durata un anno, attraverso la città dove era nato e cresciuto ha raccontato se stesso, tanto da creare un alter-ego protagonista dei suoi primi romanzi: Lazzaro Santandrea. Nelle avventure di questo investigatore bohémien, amante delle donne ma legatissimo alla madre con cui vive, della vita notturna e dell'alcool, non è difficile riconoscere Andrea Giovanni Pinchetti, il vero nome di Pinketts.
Scriveva al bar, in particolare a Le Trottoir, nella sede storica di corso Garibaldi e poi in piazza XXIV Maggio, che era per lui lo studio e l'osservatorio per raccontare l'umanità varia della Milano notturna, dove tutto può accadere. Lì non era difficile incontrarlo con la sua faccia da attore, le sue giacche sgargianti, l'inseparabile sigaro e una birra un mano. E forse proprio il suo personaggio strabordante ha messo in ombra il suo talento di scrittore, dallo stile personalissimo e ricco di invenzioni linguistiche, capace di reinventare un stile codificato come il noir in libri come 'Lazzaro vieni fuori', il suo debutto del 1991, e 'Il Senso della frase' (1995).
In quegli anni aveva fondato la 'Scuola dei Duri', una sorta di movimento dei giallisti milanesi ma un suo racconto venne inserito anche in 'Gioventù cannibale', l'antologia di quelli che poi diventarono i 'Cannibali', insieme a nomi come Niccolò Ammaniti, Aldo Nove e Daniele Luttazzi. Pinketts però è stato anche modello e giornalista, con reportage di cronaca su Esquire e Panorama che hanno contribuito a risolvere casi famosi come quello della setta dei Bambini di Satana e del cosiddetto 'mostro di Foligno' Luigi Chiatti'. Nella sua carriera è stato anche attore, interpretando un giornalista in 'Via Montenapoleone' (1987) di Carlo Vanzina. Ha ceduto poi al fascino della tv, mettendo la sua vena di polemista arguto e ironico al servizio di reality show come 'La Pupa e il Secchione' di Italia 1 (2006), partecipando come opinionista a varie trasmissioni e nei panni dell'inviato di 'Mistero', sempre sulle reti Mediaset. Purtroppo la malattia lo ha sconfitto ma Andrea Pinketts sicuramente ha vissuto una vita da romanzo.