La stessa prima cittadina ha postato la foto della lettera sui social
"Tu e la tua setta di pazzoidi e falliti 5 stelle avete ucciso Torino. Adesso devi morire. Sappiamo dove vivi tu e la tua famiglia. Dormi molto preoccupata". Una lettera anonima di minacce, accompagnate da pesanti insulti, è stata recapitata alla sindaca Chiara Appendino, che l'ha postata sui social e ha sporto querela. "Magari si tratta semplicemente di uno scherzo di cattivo gusto – scrive la prima cittadina M5S -, ma una cosa è certa: continuerò a svolgere con serenità il ruolo per il quale sono stata eletta".
Unanime la condanna del gesto e la solidarietà del mondo politico ad Appendino, che sta vivendo un periodo di particolare tensione, dopo le proteste delle categorie produttive e di gruppi della società civile torinese per la contrarietà del Movimento alla costruzione della Tav. Tutti i big pentastellati si sono espressi, dal capo politico e vicepremier, Luigi Di Maio, al presidente della Camera, Roberto Fico, al ministro dell Infrastrutture e dei Trasporti, Danilo Toninelli, che alla sindaca dice che "niente e nessuno potrà fermare il cambiamento che stai portando avanti".
"Non hanno ancora capito che non molleremo", scrive la prima cittadina di Roma, Virginia Raggi, che su Twitter cita Gianroberto Casaleggio – "non riusciranno a liberarsi di noi" – e lancia l'hashtag #iostoconchiara. Antonio Decaro, presidente dell'Anci e sindaco dem di Bari, chiede "il sostegno concreto delle altre istituzioni", e Osvaldo Napoli di Forza Italia, per anni nell'Osservatorio sulla Tav, parla di "atto estraneo al libero confronto democratico e civile che ha sempre caratterizzato, pur nelle differenze, l'agire delle forze politiche e sociali".
Che il clima per il progetto dell'alta velocità sia sempre più teso è evidente anche dalle parole dei sindacati, con Cisl e Cgil che richiamano anche loro a un "confronto democratico" nella diversità delle idee, mentre il direttore generale di Telt, società incaricata dei lavori della Torino-Lione, Mario Virano, parla di "deprecabile atto, come i tanti episodi rivolti negli anni a persone coinvolte a vario titolo nel progetto della Torino-Lione", opera di violenti che vanno isolati.