Roma, 27 ott (LaPresse) – "Non mi sarei mai permesso neanche di toccare Desirée, perché si vedeva che era una bambina". Queste le parole riferite al proprio legale dal 46enne nigeriano Alinno Chima, accusato insieme ad altri tre stranieri di aver ceduto droga, stuprato e ucciso la sedicenne morta a San Lorenzo il 19 ottobre. L'uomo, difeso da Pina Tenga, non ha risposto alle domande della gip: "Il mio assistito oggi ha deciso di avvalersi della facoltà di non rispondere perché non è in grado di capire di che cosa è accusato", ha riferito la legale, al termine dell'interrogatorio di convalida che si è tenuto stamani a Regina Coeli.
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