La telefonata nella notte dell'arresto di Stefano tra il capoturno della centrale operativa e, presumibilmente, Nicolardi
"Magari morisse, mortacci sua…". La frase shock, riferita a Stefano Cucchi e pronunciata presumibilmente da Vincenzo Nicolardi, uno dei carabinieri imputati nella nuova inchiesta sui falsi e i tentativi di depistaggio sulla morte del geometra romano, picchiato dopo essere stato arrestato per possesso di droga.
Nell'audio, depositato tra gli atti degli inchiesta, si sentono due carabinieri che parlano: "Mi ha chiamato Tor Sapienza – dice il capoturno della centrale operativa – Lì c'è un detenuto dell'Appia, non so quando ce lo avete portato se stanotte o se ieri. È detenuto in cella e all'ospedale non può andare per fatti suoi", si sente nell'audio. Il carabiniere risponde: "Magari morisse… mortacci sua. È da oggi pomeriggio che noi stiamo sbattendo con questo qua".