Gli eventi da non perdere di venerdì 26 ottobre 2018

LaPresse e upday presentano gli eventi da non perdere di venerdì 26 ottobre 2018

Giorno di Rating – Dopo Moody's, tocca a Standard&Poor's. Oggi, da New York, arriva, per la seconda volta in un mese, il rating per l'Italia. In sostanza, il giudizio sullo stato di salute economico-finanziario del nostro Paese. Le agenzie di rating non sono quanto di meglio c'è al mondo, ma sono lì per dirci quanto valiamo sul mercato, se ha senso investire nel nostro Paese, se i nostri titoli di Stato (quelli che diamo a chi compra il nostro debito) hanno un valore o sono carta straccia. Il mese scorso, Moody's ci ha dato un Baa3 (con outloook stabile) l'ultimo livello di decenza. Al di sotto c'è il baratro dell'area di "non investimento". Per S&P, il giudizio sull'Italia, risale al 27 ottobre del 2017 e fu un BBB. Al di sotto (BBB-) siamo all'ultimo gradino accettabile. Tutte le previsioni dicono che arriverà proprio un BBB-. Fino a questi livelli i grandi investitori possono continuare a investire perché, comunque, siamo la settima potenza economica del mondo e ce la siamo sempre cavata. Al di sotto, però, scattano automatismi per cui si accendono spie rosse e i grandi fondi non possono più comprare il nostro debito. C'è da augurarsi che non accada.

Bombe a New York – Piovono pacchi bomba a New York (e non solo) sugli oppositori di Trump: Hillary Clinton, Barack Obama, Robert De Niro, Joe Biden, George Soros, la Cnn. Tutti destinatari di ordigni che, per fortuna non sono esplosi (o, forse, chi li ha mandati non voleva che esplodessero) in un ginepraio mediatico, anche in vista delle elezioni di Mid Term, che non si capisce a chi giovi. Gli inquirenti sono arrivati a capire che, forse, i pacchi bomba sono tutti partiti dalla Florida. Dunque, tra le paludi delle Everglades si nasconde un pazzo bombarolo sovranista? O è uno che ce l'ha con Trump e colpisce i suoi nemici per fargli perdere le elezioni? Certo, qualcosa ha già ottenuto: dopo qualche giorno di discorsi unitari, il presidente Usa ha cominciato ad accusare la stampa americana di scatenare l'odio contro di lui. E lo scontro sembra destinato a peggiorare.

Sciopero generale – Sciopero generale di 24 ore, oggi in tutta Italia. Lo hanno indetto alcune sigle di base Usi, Confederazione Unitaria di Base, Sindacato Generale di Base e Sial Cobas che sono in grado di fermare (almeno in parte) il Paese nei settori dei trasporti, della scuola e della sanità. Lo sciopero è contro la manovra economica del governo giudicata "né popolare né espansiva" e, più in particolare, su questioni relative a: "salario, welfare, rappresentanza nei luoghi di lavoro, diritti universali, contro privatizzazioni e liberalizzazioni, per l'abolizione delle diseguaglianze, per la salute e sicurezza". Ci si attende un venerdì nero nei trasporti. Nelle grandi città e per i treni locali funzionano le fasce di rispetto al mattino e alla sera, ma in mezzo sarà il caos. Funzionano i treni a lunga percorrenza.

Scandalo sessuale a Google –  Google caccia dipendenti e dirigenti che si sono comportati in modo inappropriato dal punto di vista sessuale. Li caccia, afferma il New York Times, assegnando loro (come nel caso di Andy Rubin, il creatore di Android) con principesche liquidazioni da 90 milioni di dollari. Quando Rubin lasciò Google gli fecero una splendida e commossa festa d'addio nella quale Larry Page ebbe parole bellissime per lui. Adesso viene fuori che Rubin è stato cacciato perché aveva molestato sessualmente una donna in un albergo e che altre 48 persone (tra cui alcuni dirigenti) avevano avuto lo stesso trattamento. L'ad Sundar Pichai ha detto che Google prende e prenderà sempre di più sul serio questo tipo di problemi. Resta da chiarire come mai Rubin è stato trattato con tanta gentilezza.

Italia-Libia – Il premier Giuseppe Conte incontra oggi (ore 12 Palazzo Chigi) il presidente del Consiglio Presidenziale del Governo di Accordo Nazionale della Libia, Fayez al Serraj. Più tardi vedrà il Rappresentante Speciale Onu per la Libia, Ghassan Salamè. E ieri, a Mosca, Conte ha parlato molto di Libia con Putin anche perché, Putin da una parte e Trump dall'altra possono dare una grossa mano al successo della Conferenza per la Libia che si terrà a Palermo il 12-13 novembre prossimi. Putin, che ha avuto parole di elogio per lo sforzo politico di Conte, può portare a quel tavolo l'altro uomo forte libico, il generale Khalifa Haftar, senza il quale il problema libico non si risolve. Come è noto, sul tema della pace nel Mediterraneo, lavora anche la Francia che, con Macron, punta a elezioni addirittura a dicembre. Per l'Italia sarebbe troppo presto. Prima ci vogliono altri passi di avvicinamento e una legge elettorale condivisa. Chissà che a Palermo, Conte riesca ad avere sia Putin che Trump.

Festa del Cinema – Si chiude oggi il programma della Selezione Ufficiale . Tra i sei film di oggi c'è "American Animals" di Bart Layton (nella foto). Il film, già presentato al Sundance Film Festival e ispirato a una storia vera, ha per protagonisti due studenti che, stufi della routine accademica, decidono di infrangere la legge per dare una svolta alla loro vita. Alle ore 17, al Teatro Studio Gianni Borgna Sala Siae, la kermesse omaggerà il regista napoletano Mario Martone che sarà protagonista di un Incontro Ravvicinato durante il quale discuterà con Concita De Gregorio del caso editoriale di Elena Ferrante, famosa in tutto il mondo per la serie "L’amica geniale". edita in Italia da E/O. A unire il percorso dei due autori è la trasposizione cinematografica de "L’amore molesto", opera seconda di Martone tratta dal primo romanzo di Ferrante. Il film sarà proiettato dopo l’incontro in una versione restaurata in 2K.