Genova, Toninelli: “Venerdì arriva decretone, a Fincantieri ricostruzione”

A Bruxelles incontri per verificare se si possa derogare al Codice degli Appalti per l'assegnazione immediata senza gara

Un decreto, anzi un 'decretone' per far ripartire Genova dopo il dramma e un nuovo sprint per affidare la costruzione della nuova opera a Fincantieri. Dal crollo del ponte Morandi è passato quasi un mese, ma la questione rimane ovviamente in primo piano sul tavolo del governo Conte. E la vicenda riguarda globalmente aspetti economici, logistici e anche legali vista la querelle in corso con il concessionario Autostrade, finito nel mirino pentastellato.

La certezza è una: venerdì in Consiglio dei ministri arriverà il decreto per Genova. Il testo, ha spiegato il ministro dei Trasporti Danilo Toninelli in audizione alla Camera, contiene "un aiuto alle famiglie in tema di mutui e un aiuto alle imprese con agevolazioni fiscali. Stiamo lavorando ad un decreto molto importante per i cittadini, gli sfollati e le aziende: l'obiettivo è far ripartire una delle città più strategiche del Paese". Ci sarà poi una parte "sul controllo straordinario e ordinario di tutte le nostre infrastrutture" e una parte "sui collaudi, o verifica tecnica".

FINCANTIERI IN POLE. Uno dei punti fermi è che non sarà Autostrade ad occuparsi della ricostruzione, perché per il governo "consentirlo sarebbe una follia e sarebbe irrispettoso nei confronti dei familiari delle vittime del crollo". I lavori per la ricostruzione del Ponte Morandi "dovranno essere affidati a un soggetto a prevalente o totale partecipazione pubblica dotato di adeguate capacità tecniche come Fincantieri", ribadisce Toninelli.

Proprio su questo fronte si muove qualcosa da Bruxelles: al momento sono in corso degli incontri per verificare se si possa derogare al Codice degli Appalti per l'assegnazione immediata senza gara ad un soggetto proprio come Fincantieri. E i segnali al riguardo, confidano dal Mit, sono "positivi". Intanto il ministro del M5S ha annunciato che nei prossimi giorni convocherà tutti i concessionari delle infrastrutture, che d'ora in avanti "saranno vincolati a reinvestire buona parte degli utili nell'ammodernamento delle infrastrutture che hanno ricevuto in concessione".

Nel corso della sua lunga audizione Toninelli ha affrontato anche un altro tema a lui caro, come quello del matrimonio Fs-Anas. "Non staranno più insieme. Siamo studiando se procedere con una scissione che possa essere fatta internamente alla holding Fs o per decreto – ha confermato dopo aver bocciato l'unione prima della pausa estiva – Gli obiettivi di impresa non sono compatibili. Non manterremo insieme queste due società pubbliche".