Genova, ipotesi rottura strallo. Sequestrati monconi del ponte Morandi. Si cercano 5 dispersi

Mit: "Verifica strutture spetta a concessionario". Governo si riallinea su revoca. Salvini chiede rinvio dell'intera giornata di campionato

Mentre continuano le ricerche dei dispersi sotto le macerie del crollo del Ponte Morandi a Genova lo scorso 14 agosto, Antonio Brencich, docente dell'università di Genova e membro della commissione dei Trasporti e delle Infrastrutture che deve accertare le cause della tragedia individua la possibile causa del cedimento: "Che il collasso sia stato attivato dalla rottura di uno strallo è una ipotesi di lavoro seria". E ha aggiunto: "La pioggia, i tuoni, l'eccesso di carico sono ipotesi fantasiose che non vanno prese neanche in considerazione".

Sequestri della procura. La Procura del capoluogo ligure ha disposto il sequestro della parte superiore del viadotto, cioè dei due monconi rimasti in piedi dopo il cedimento della campata centrale del viadotto. Le macerie del ponte, come confermato dal procuratore capo Francesco Cozzi, verranno invece rimosse e trasferite in un'area attigua individuata dal Comune, il deposito Amiu di Campi, dove verranno sequestrate e analizzate dai periti nominati dalla Procura. Si tratta degli ingegneri Renato Buratti di Genova e Pier Giorgio Malerba di Milano, che sono già arrivati sul luogo della tragedia. I consulenti della Procura dovrebbero incontrare i tecnici del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, che si trovano già a Genova: per la loro relazione hanno chiesto almeno 60 giorni di tempo. Il Mit ha precisato che le verifiche strutturali sono compito del concessionario.

Intanto la squadra mobile di Genova sta eseguendo alcuni decreti di sequestro su incarico della Procura. Anche la Guardia di Finanza sta acquisendo tutti i documenti che riguardano la gestione, progettazione, manutenzione del ponte Morandi.

Attentato colposo alla sicurezza dei trasporti, disastro colposo e omicidio colposo plurimo le ipotesi di reato. Il fascicolo, in mano ai pm Walter Cotugno e Massimo Terrile, rimane a carico di ignoti. Prima di iscrivere nomi nel registro degli indagati, gli inquirenti lavorano per accertare le cause del crollo, e gli scenari sono molti e ampi.