Roma, Angelo Mai sgomberato. Gli attivisti: “Atto gravissimo”
Il mondo della cultura si è mobilitato, a Roma, contro la decisione del Comune di porre i sigilli all’Angelo Mai, uno dei centri culturali più importanti della capitale. La polizia municipale e i funzionari del dipartimento Patrimonio del Campidoglio hanno cominciato a sgomberare la struttura nella mattina del 4 maggio, per attuare un provvedimento del 23 settembre 2016 contro cui il centro avevano fatto ricorso. “L’attuale giunta ha richiesto una sospensiva su questo provvedimento, in particolare per gli immobili come il nostro, assegnati legittimamente per le attività culturali – ha spiegato Silvia, un’attivista –. Questo è un atto gravissimo, che sottolinea quanto si cerchi di vessare sempre qualsiasi luogo che in questa città cerchi di essere indipendente e di fare cultura. L’assessorato alla cultura non ne sapeva nulla e questo ne sottolinea la gravità”. L’Angelo Mai, situato nel parco di San Sebastiano in zona Caracalla, è nato nel 2012 e da allora è stato già sottoposto a due provvedimenti di chiusura. Il centro recentemente ha anche vinto un premio di eccellenza, il ‘Franco Quadri’, per le numerose attività culturali che ospita, dai laboratori alle residenze artistiche, dai concerti agli spettacoli teatrali.