L'ex presidente di Finpiemonte, Fabrizio Gatti, è stato arrestato dalla guardia di finanza di Torino. L'accusa, per lui e per due amministratori di società private, Pio Piccini e Massimo Pichetti, è di concorso in peculato continuato, aggravato dal danno patrimoniale di rilevante gravità. Le indagini sono partite da un esposto del nuovo presidente della finanziaria regionale piemontese, Stefano Ambrosini, in accordo con la giunta guidata da Sergio Chiamparino. L'attività investigativa e l'arresto riguardano in particolare una presunta appropriazione da parte di Gatti di circa 6 milioni di euro di denaro pubblico. La somma è stata trasferita, attraverso tre bonifici bancari, da un conto corrente intestato a Finpiemonte in una banca svizzera in favore di due società amministrate da Piccini e Pichetti, legati da rapporti di affari a Gatti, che avrebbe usato il denaro per non far fallire la società Gem immobiliare, a lui riconducibile.
Il gip ha disposto quindi il sequestro preventivo di tutti i beni, mobili e immobili, intestati ai tre e alle società coinvolte, per un importo corrispondente alla somma sottratta a Finpiemonte, appunto sei milioni di euro circa. Le indagini non sono comunque finite, la Procura torinese continua a indagare per accertare eventuali responsabilità penali di altre persone coinvolte nella vicenda. Che arrivi presto a chiarire il quadro è l'auspicio anche del governatore del Piemonte, Sergio Chiamparino, che rimarca che "fin dal primo incontro con il presidente Stefano Ambrosini, cui hanno partecipato anche il vicepresidente Aldo Reschigna e l'assessora Giuseppina Desantis, abbiamo chiaramente indicato il percorso della denuncia alla Procura della Repubblica dei fatti e degli elementi che erano emersi da un controllo interno sui conti di Finpiemonte. Da quel giorno la giunta, d'intesa con Finpiemonte, ha attivato tutte le procedure per la tutela patrimoniale della società. Confidiamo che l'indagine della magistratura faccia piena luce su quanto avvenuto; nel frattempo tutte le nostre iniziative sono tese a proseguire il lavoro già in atto per garantire l'operatività della finanziaria regionale e consolidare i meccanismi di controllo sulla gestione di Finpiemonte stessa".