Le nuove scritte comparse sul monumento commemorativo della strage di Via Fani, a Roma, scatenano una nuova ondata di sdegno e polemiche. Il fatto risale alla notte tra mercoledì e giovedì, quando due carabinieri di pattuglia scoprono le iniziali B.R. (brigate rosse) scritte con vernice rossa sulla lapide che ricorda i nomi degli agenti di scorta morti il giorno del sequestro di Aldo Moro. All'alba scattano rilievi e indagini, e subito dopo intervengono i tecnici della Soprintendenza per ripulire il monumento.
Una prima informativa dei carabinieri del Nucleo investigativo viene inviata in procura dove è già stato aperto un fascicolo, un mese fa, quando la scritta "A morte le guardie" con una svastica a lato venne trovata sulla base di cemento della lapide. Alle 13.30 la sindaca Virginia Raggi annuncia via social che "la scritta oltraggiosa è stata ripulita" e aggiunge: "Le istituzioni non si piegano". Interviene anche il presidente della Regione Nicola Zingaretti che parla di gesto "vile" e "disgustoso": "Nessun passo indietro di fronte alla violenza".