Foggia, vicepreside sgrida alunno: preso a pugni dal papà

Aveva rimproverato il bambino perché spingeva le compagne in fila davanti a lui rischiando di far cadere

Trauma cranico e addominale con prognosi di 30 giorni. È quanto ha subito Pasquale Diana, vicepreside della scuola secondaria di I grado 'L. Murialdo' di Foggia, dopo che sabato è stato aggredito dal padre di un alunno, che è andato a scuola in orario di ingresso delle classi e, eludendo la vigilanza dei collaboratori scolastici, si è avventato contro il professore.

Il genitore, come ricostruito nelle numerose testimonianze depositate in Questura, si è avventato sul vicepreside, che non ha reagito ai colpi infertigli alla testa e all'addome. Tutto sarebbe nato dal fatto che Diana, nelle sue funzioni di sorveglianza degli alunni all'uscita di scuola, aveva rimproverato l'alunno perché spingeva le compagne in fila davanti a lui rischiando di far cadere. L'alunno è stato preso per il braccio e allontanato dalla fila e il padre, ascoltando poi soltanto la versione del figlio, senza chiedere chiarimenti, si sarebbe scagliato brutalmente contro il professore.

I collaboratori scolastici e i docenti presenti, colti alla sprovvista, non sono riusciti a evitare l'aggressione. "Fatti gravi", ammonisce la ministra dell'Istruzione, Valeria Fedeli, "la violenza fisica o verbale non è mai tollerabile. E lo è ancor meno quando si verifica all'interno di una scuola. Il luogo dove alle nostre ragazze e ai nostri ragazzi dobbiamo insegnare il rispetto dell'altro, la convivenza civile". Fedeli ha contattato Diana per manifestargli la propria vicinanza. "Sconvolge pensare che un genitore possa entrare in una scuola e compiere atti simili", rimarca, "che vanno condannati con forza".