"A vent'anni dalla tragedia della funivia del Cermis, in cui persero la vita venti persone di diverse nazionalità, desidero esprimere la mia vicinanza e la mia partecipazione al dolore incancellabile dei familiari delle vittime, unendomi alla comunità di Cavalese e a tutti coloro che hanno deciso di ricordare pubblicamente quanto accadde nel pomeriggio del 3 febbraio 1998". Lo dichiara il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, che aggiunge: "Il velivolo militare statunitense che provocò la strage si abbattè sui cavi della funivia per gravi comportamenti ed errori dell'equipaggio. Gli accertamenti giudiziari e le vicende processuali, sottoposti ai vincoli degli accordi internazionali, non hanno colmato l'ansia di giustizia di parenti e collettività locali, determinando, tuttavia, una severa revisione delle modalità operative all'epoca vigenti".
"La grave e colpevole sciagura lascia aperte le ferite nell'animo dei parenti e degli amici di quanti si trovavano a bordo della cabina precipitata a valle e, con loro, dell'intero territorio segnato dalla catastrofe – ha continuato il capo dello Stato – La comunità di Cavalese e di Fiemme, e con loro l'intera comunità nazionale, hanno ricostruito il tessuto di solidarietà umana, le condizioni di fiducia e di maggior sicurezza. Un Paese democratico e moderno deve porre al primo posto la sicurezza della vita dei cittadini e la serenità della loro esistenza".