"Quello che c'è scritto sull'ordinanza è sostanzialmente vero, ma ero innamorato". Si giustifica così Massimo De Angelis, l'insegnante del liceo Massimo, ora sospeso dal servizio, arrestato con l'accusa di abusi e molestie su una studentessa quindicenne. "Era un rapporto consenziente e mai in 25 anni di insegnamento mi è successa una cosa del genere", ha detto il docente durante l'interrogatorio di garanzia, come riferito dal suo legale Fabio Lattanzi.
L'interrogatorio si è svolto nel carcere di Regina Coeli. Il docente ha riconosciuto le proprie responsabilità e chiesto scusa a tutti "a cominciare dai genitori della ragazza. Ho tradito me stesso, gli studenti, i miei colleghi e l'istituto. Farei qualsiasi cosa per tornare indietro", ha detto ancora l'insegnante. Il suo legale lo ha descritto "prostrato, per questa vicenda ha già tentato il suicidio".
Sul caso è intervenuta la ministra Valeria Fedeli: "Chi viene giudicato colpevole dopo il procedimento disciplinare, sarà comunque licenziato – ha assicurato in un'intervistata dal Corriere della Sera – Un docente che ha molestato una studentessa non può rimanere al proprio posto. Non sfugge infatti a nessuno che nel particolare e delicato rapporto che si instaura tra docente e discente ci sono dei limiti che non possono mai essere varcati. È anche questione di etica professionale. È intollerabile che gli autori di queste violenze siano coloro ai quali le famiglie affidano i proprio figli e le proprie figlie".