Il 2018 si apre con un nuovo caso di femminicidio. La polizia di Catania ha fermato ieri Bill Francis, 30 anni, cittadino del Mali, con l'accusa di omicidio volontario della moglie Miracle Francis, con le aggravanti di avere agito per motivi abbietti o futili e con crudeltà. Nella tarda serata dell'1 gennaio agenti della Squadra mobile di Catania e del commissariato di Caltagirone sono intervenuti al Cara di Mineo dove, all'interno di un alloggio al primo piano, è stato trovato riverso a terra in posizione supina il cadavere della donna, cittadina nigeriana, classe 1991, ospite del centro. Accanto al suo corpo è stato trovato un coltello da cucina con una lama di 13 cm circa, che presentava tracce di sangue. Il medico legale intervenuto sul posto, a seguito di ispezione esterna, ha accertato che la vittima presentava una ferita da arma da taglio al collo, facendo emergere che l'omicida aveva colpito la donna procurandole una profonda ferita da punta che ne aveva causato la morte. Ultimati i rilievi della polizia scientifica, andati avanti tutta la notte, l'alloggio è stato posto sotto sequestro. Le indagini hanno consentito di acquisire indizi sulla responsabilità del marito che, andato a trovare la moglie e i figli minori, di 8 e 6 anni, al culmine di una lite avrebbe colpito la donna e poi sarebbe scappato.
Mentre le ricerche dell'uomo si sono estese a Catania, nel corso della mattina e del pomeriggio del 2 gennaio sono state acquisite le dichiarazioni di alcuni cittadini stranieri dalle quali è emerso, come avevano già raccontato i due figli, sentiti con il supporto di psicologi, che la donna era in casa con il marito che, al momento del ritrovamento del cadavere, si era già allontanato facendo perdere le proprie tracce. I servizi di localizzazione dell'utenza di Francis, disposti dalla Procura di Caltagirone, hanno confermato che l'uomo, di cui è stata acquisita anche una fotografia, aveva raggiunto Catania. È stato quindi preparato un dispositivo di pattuglie per rintracciarlo, specie nella zona della stazione ferroviaria e dei pullman.
Nel pomeriggio di ieri, mentre proseguivano le indagini, un equipaggio della Squadra mobile lo ha individuato in centro, vicino a un Internet point. L'uomo, privo di documenti, è stato accompagnato negli uffici della Mobile, che ha rilevato graffi e abrasioni sul corpo, compatibili con una colluttazione con la vittima. La polizia scientifica ha quindi cercato eventuali tracce di sangue o biologiche sia sull'uomo che sui suoi vestiti. È emerso, inoltre, che la sua presenza vicino all'Internet point non era casuale: Francis voleva incassare una somma di danaro in contanti che gli consentisse di raggiungere il Nord Italia e poi l'estero. Nelle tasche dei pantaloni aveva un foglio manoscritto in cui erano segnati i nomi della moglie e dei figli.
L'uomo, in presenza di un interprete, non ha reso nessuna dichiarazione, limitandosi a dire di non essere mai andato al Cara di Mineo. È stato posto in stato di fermo e portato al carcere di piazza Lanza a Catania.