Diminuiscono ancora una volta i lettori, scesi al 40,5% della popolazione italiana sopra ai sei anni di età. Ma la produzione editoriale mostra segnali di ripresa, con un incremento del 3,7% dei titoli pubblicati che pure si scontra con un calo del 7,1% delle tirature rispetto all'anno precedente.
In un panorama fatto di luci e ombre, dal report 'Produzione e lettura di libri in Italia' diffuso oggi dall'Istat su dati del 2016 emerge un solo chiaro vincitore: la libreria indipendente. A incoronare questo canale come il più efficace nell'intercettare la platea dei lettori effettivi e potenziali sono stati gli stessi editori, che gli hanno assegnato una valutazione di 7,6 su 10. Meglio dell'e-commerce, che si è fermato a 7,1, e anche degli eventi, dai saloni alle fiere, che hanno ottenuto un 6,7.
"Dipende dal fatto che magari vendiamo meno copie rispetto ad altre forme di distribuzione, ma lavorando sui social e su diversi canali di comunicazione siamo più efficaci nello spargere il seme della lettura", commenta Davide Mosca, direttore di Verso, una delle due librerie milanesi contattate da LaPresse per interpretare i dati diffusi dall'istituto di statistica. "In più – prosegue -, noi siamo particolarmente utili a chi vuole scoprire nuovi titoli. Una attività che online risulta particolarmente difficile, visti anche i voti sconclusionati raccolti dalle piattaforme, dove magari un DeLillo si ferma a due stelline".
Se Verso, attiva da poco più di due anni nella zona di Porta Ticinese, rappresenta un caso di libreria indipendente "centrale", il Covo della Ladra è il tipico esercizio di periferia, per di più nato da meno di tre mesi grazie a un crowdfunding tra gli abitanti dell'area di via Padova. La titolare Mariana Marenghi, dal canto suo, conferma le specificità del ruolo del libraio indipendente. "A funzionare sono la continuità e il rapporto personale. Anche in così poco tempo ho creato uno zoccolo duro di 'aficionados' che sono contenti di partecipare alle nostre iniziative e sanno che possono anche chiedere quello che ora non ho sullo scaffale", spiega, sottolineando come l'apertura del suo spazio sia prima di tutto "la conseguenza di quella che era una carenza e la risposta a una mancanza che il quartiere avvertiva".
Nella capitale editoriale del Paese – sempre l'Istat indica come Milano ospiti oltre un quarto dei grandi editori – a spaventare i librai non è la progressiva diminuzione dei lettori, che solo due anni fa erano il 5% in più rispetto alla popolazione di riferimento, e nemmeno la crescita dei formati digitali, con un libro su tre che ormai è disponibile anche in e-book. "I lettori forti non si perdono, al massimo comprano altrove. E infatti nel secondo semestre abbiamo visto crescere le vendite di libri del 10%", spiega Davide Mosca, "e l'e-book non è una minaccia per noi, che puntiamo sui libri 'da consiglio', quelli importanti".
Il problema, secondo Mariana Marenghi, è piuttosto quello dei bassissimi margini che i librai hanno sulla vendita dei volumi. "Di libri non si vive", sintetizza, "quindi bisogna puntare sugli eventi culturali e sulle azioni fatte sul territorio. Per questo abbiamo uno spazio eventi e cerchiamo continuamente di stringere collaborazioni per portare la nostra offerta anche fuori dalla libreria". La stessa Verso, conferma Davide, è "un centro sociale e culturale da 300 eventi all'anno, con il libro non per forza al centro. Si spazia anche per altri settori, dall'arte all'architettura".
Con circa 1.500 editori attivi in Italia, il 7% in più rispetto a un anno prima, l'86% dei quali di piccole o medie dimensioni, un altro aspetto fondamentale per una libreria indipendente è poi quello della selezione. "E' un lavoro continuo e costante di studio delle cedole e dei cataloghi", racconta Mariana dal Covo della Ladra, che vede proprio in questa attività il cuore del "mestiere". Le fa eco Davide, che sintetizza così la sua formula: "Bisogna essere coerenti con la propria idea di libreria, ma allo stesso tempo saper mettere in discussione le proprie scelte, perché anche gli editori crescono e cambiano". Al ritmo di 61.188 nuovi titoli all'anno, tanti ne sono usciti nel 2016, per il libraio d'eccellenza i cali d'attenzione non sono ammessi.