134.000 professionisti fermi per 24 ore

Adesioni "oltre ad ogni previsione", con "punte dell'80%", allo sciopero nazionale dei medici e dei dirigenti del Servizio sanitario nazionale (Ssn), indetto per la giornata di oggi.

I dati sono dei sindacati medici: "Lo sciopero nazionale di oggi è il risultato del dis interesse della politica verso il servizio sanitario nazionale, il più importante strumento di tutela della salute e delle fragilità di tutti i cittadini, che ha spinto i medici ed i dirigenti sanitari dipendenti del SSN prima a manifestare, oggi a scioperare uniti e compatti, anche a nome dei tanti italiani senza voce, lavoratori e contribuenti onesti che finanziano un welfare che altri stanno saccheggiando da troppo tempo. La sanità pubblica ha chiuso oggi per non chiudere per sempre. La partecipata adesione che, al netto dei contingenti minimi obbligati a rimanere in servizio per garantire le urgenze, ha toccato punte di adesione dell'80%, il sit in a Roma davanti al MEF, le altre 50 iniziative simili organizzate per l'Italia, testimoniano coscienza dell'importanza della posta in gioco". "L'insufficienza di risorse economiche, al di là dei giochi verbali,rende ormai difficile mantenere i risultati di salute conseguiti, che già manifestano le prime crepe con la riduzione degli anni di buona salute nella fascia di età over 65, con l'aumento della spesa privata, che ormai lega il diritto alla salute al censo, con l'eccezionale incremento di diseguaglianze territoriali. La distanza tra Bolzano e Napoli può misurarsi in 700 km o in 4 anni di aspettativa di vita. Nello stesso tempo cresce la povertà sanitaria e peggiorano, anche per l'impoverimento numerico del personale ed il blocco da 7 anni di contratti e turn-over, le condizioni di lavoro di chi è chiamato a tutelare la salute dei cittadini", prosegue il sindacato dei medici.

I camici bianchi, che per 24 ore, fra medici, veterinari e dirigenti del Ssn, in tutto una categoria di 134.000 professionisti, incrociano le braccia, incassano per la loro mobilitazione il sostegno dell'assessore al Welfare di Regione Lombardia Giulio Gallera: "Come Regioni viviamo le stesse frustrazioni e difficoltà che vivono i medici di non riuscire ad avere le risorse necessarie per sostenere il rinnovo dei contratti e soprattutto per l'assunzione di personale. Quindi oggi siamo solidali con i medici e chiediamo al Governo nazionale di investire maggiormente in sanità, e valorizzare le Regioni virtuose come la nostra, dando la possibilità di utilizzare in modo più autonomo e flessibile le nostre risorse". Solidarietà anche dal presidente della Toscana, Enrico Rossi: "Oggi scioperano i medici contro un governo che non rinnova i contratti da otto anni, non finanzia adeguatamente la sanità, non toglie i superticket e lascia che esploda la libera professione a pagamento. Però incentiva le mutue e il welfare aziendale e favorisce la sanità privata togliendo risorse a quella pubblica. Il Servizio Sanitario Nazionale è un bene comune da difendere insieme".
 

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