Anche Save the Children nel mirino della procura di Trapani, che da tempo indaga sull'attività delle Ong e in particolare delle operazioni condotte tra nello spazio del mar Mediterraneo tra l'Italia e la Libia.
Lunedì mattina la nave Vos Hestia, attraccata nel porto di Catania, è stata infatti perquisita dagli agenti di polizia, Sco e guardia costiera nell'ambito dell'indagine sul favoreggiamento dell'immigrazione clandestina che ha già portato nell'agosto scorso al sequestro della Iuventa, nave della Ong tedesca Jugend Rettet. La perquisizione è stata finalizzata al sequestro di materiale cartaceo e informatico, allo scopo di verificare l'esistenza di foto e video che documentino gli eventi di salvataggio e ricerca dei migranti e di comunicazioni ricollegabili al traffico di migranti.
Dura la risposta della Ong che in una nota ha annunciato la sospensione della propria attività di ricerca e salvataggio in mare, come già pianificato, e del resto attuato anche lo scorso anno. "La decisione arriva dopo aver valutato attentamente la riduzione del flusso di migranti che tentano di attraversare il Mediterraneo centrale per raggiungere l'Europa, e le mutate condizioni di sicurezza ed efficacia delle operazioni di ricerca e soccorso in mare nell'area", spiega Valerio Neri, direttore generale di Save the Children Italia. "Per troppo tempo abbiamo supplito all'inesistenza o inadeguatezza di politiche europee di ricerca e soccorso, nonché di accoglienza dei migranti, cercando di portare un contributo concreto e volto al salvataggio delle vite di bambini e adulti".
La Ong ribadisce inoltre "con forza" che ha "sempre agito nel rispetto della legge durante la propria missione di ricerca e salvataggio nel Mediterraneo" e conferma che "non è indagata". "La nostra missione – sottolinea Neri – è sempre stata guidata unicamente dall'imperativo umanitario di salvare vite. Confidiamo che la magistratura, nella quale l'Organizzazione ha piena fiducia, faccia immediata chiarezza sull'intera vicenda".
Save the Children infine si difende: "L'operazione di oggi da parte delle Autorità competenti a bordo della nave Vos Hestia di Save the Children presso il porto di Catania è relativa ad una ricerca di materiali per reati che, allo stato attuale, non riguardano Save the Children. Infatti, come si evince dallo stesso decreto di perquisizione, la documentazione oggetto di ricerca è relativa a presunte condotte illecite commesse da terze persone". L'organizzazione non governativa è stata una delle prime a firmare il codice di condotta del ministro Marco Minniti al Viminale, poi seguite da Sos Mediterranee, Proactiva Open Arms, Moas, Sea Eye e Sea Watch. Ad oggi rimane solo Medici senza Frontiere a non aver sottoscritto il codice.