La sete di Roma: scontro Acea-Regione. Verso il razionamento

Zingaretti: aumentare i prelievi dagli altri acquedotti, facendo riposare Bracciano. Acea: "Diteci come". Scontro nell'M5S tra le sindache di Anguillara e Roma

Un piano per evitare il razionamento dell'acqua a Roma? Lo starebbe studiando la Regione Lazio  (su pressione del presidente Zingaretti) e partirebbe (stando a un reportage di Repubblica) dall'aumento della captazione dalle altre quattro fonti "storiche" di approvvigionamento (gli acquedotti Peschiera-Capore, Marcio, Vergine e Appio-Alessandrino) in modo da far "riposare" il lago di Bracciano finché le piogge (che prima o poi arriveranno) non permettano di rimpinguarne la portata. Un ragionamento che parte dal dato che da Bracciano, in fondo, arriva solo l'8 per cento dell'acqua totale che serve ad approvvigionare la Capitale e che si basa anche sulla speranza che, in agosto, con le ferie, i consumi dei romani diminuiscano. Scavallato l'apice della crisi, entreranno anche in campo altri fattori. Due in particolare: il tema delle perdite che a Roma è tragico (si butta via il 44 per cento dei 500 milioni di metri cubi immessi ogni giorno nel sistema idrico capitolino e quello dei dividendi (70 milioni all'anno che l'Acea versa al Comune) e che, oltre a tagliare il debito dell'amministrazione, dovrebbero servire a migliorare una rete idrica a dir poco disastrosa.

Nicola Zingaretti ha riassunto il suo punto di vista in una dichiarazione ripresa dai telegiornali in tarda mattinata: "Dire che ora bisogna bloccare l'acqua per 8 ore a tutti i romani o a buona parte di essi, mi pare sia una esagerazione. Non farò mai polemiche, soprattutto su temi così delicati. Però chiedo ad Acea, che è l'ente gestore, di formalizzare una proposta alternativa. Noi faremo di tutto per collaborare, compreso valutare captazioni da altre fonti per permettere di garantire il servizio idrico alla città, e credo che anche il governo, che sta valutando lo stato d'emergenza, farà la stessa cosa. Ora è il tempo di trovare soluzioni. E dialogando, parlando, credo si possano trovare".

 

 

 

https://twitter.com/nzingaretti/status/889457683421679617

La dichiarazione di Zingaretti, che sostanzialmente, ributta la palla dall'altra parte del campo, non è stata presa bene dai vertici Acea che al mattino si erano espressi con toni abbastanza concilianti: "Acea ha appreso dai media quanto dichiarato poco fa dal presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti che chiede all'azienda di presentare un piano alternativo per fronteggiare l'emergenza idrica. Invero, come ribadito nel comunicato diramato questa mattina, Acea si era detta pronta ad ascoltare e collaborare con gli uffici regionali che, sempre attraverso la stampa, avevano annunciato di stare elaborando un proprio piano alternativo per ovviare alla captazione dell'acqua dal lago di Bracciano, prevedendo di utilizzare altre fonti o aumentando la portata di quelle attuali. Se questo piano alternativo non sarà illustrato all'azienda e l'ordinanza emessa dovesse restare in vigore, Acea non potrà fare altro che procedere con il piano di rigide turnazioni già annunciato, ovviamente provvedendo ad informare nei prossimi giorni gli utenti circa le modalità di applicazione del piano stesso e fornendo consigli utili sugli usi idrici". In sostanza: il piano B lo metta a punto la Regione, altrimenti, dal 28 comincia il razionamentio dell'acqua per un milione e mezzo di romani..

Sulla questione è intevenuta anche la sindaca Virginia Raggi: "Bisogna trovare delle risorse e delle soluzioni concrete immediatamente, nel breve, medio o lungo periodo". "Da questo punto di vista posso dire da un lato che è inaccettabile che oltre un milione e mezzo di romani rimangano senz'acqua, dall'altro devo comunque far notare che immediatamente all'indomani del cambio di governance di Acea c'è stata un'inversione di tendenza: si è immediatamente fatto un investimento sulle reti e ridotta la captazione dal lago di Bracciano di oltre 600 litri al secondo. Sono state messe in campo delle misure ma c'è ancora da lavorare".

Ma sulla questione dell'acqua sembra aprirsi anche uno scontro in casa M5S. Lo apre la sindaca pentastellata di Anguillara, Sabrina Anselmo, intervistata dalla Stampa: "La Raggi? Alle riunioni sul lago di Bracciano non è mai venuta". La Anselmo, che da tempo si bate per fermare la captazione da Bracciano, ora rischia l'espulsione dal movimento per una lettera anonima spedita in comune che ricorda che omise nel suo curriculum di candidata di aver subito una condanna per calunnia nove anni fa (condonata ed estinta per indulto). "È fango contro di me – dice alla Stampa, ribadendo che il vero motivo per cui vogliono espellerla è lo scontro con Roma sul lago di Bracciano. "E' inutile negarlo. I fatti parlano chiaro. Pago la battaglia per fermare le captazioni di acqua dal lago, battaglia che ho fatto assieme agli altri due sindaci del lago".

Acea – accusa – non ci ha mai fornito i dati reali. Il monitoraggio ce l'hanno solo loro. Anche Zingaretti, che stimo per ciò che ha fatto, glieli chiede, nell'ordinanza. Acea dice che il lago sarebbe solo trenta centimetri sotto, in realtà lo zero idrometrico va calcolato in riferimento al fiume Arrone: il lago è sotto di 1 metro e 70". Il comune ha presentato un esposto alla procura di Civitavecchia per disastro ambientale. "L'acqua sta finendo. Sta morendo un'alga rara, che abbiamo salvato per miracolo espiantandola in un laboratorio. C'è l'ipotesi di disastro ambientale, e archeologico". Insomma un altro fronte si è aperto, quello dello scontro (apparentemente impari) tra Anguillara e Roma. Ma nel M5S "uno vale uno" e ci si può aspettare di tutto.

Vaticano – Anche la Santa Sede mette in campo misure volte al risparmio dell'acqua. Per questo motivo, il Governatorato dello Stato della Città del Vaticano ha deciso di spegnere tutte le fontane, sia quelle esterne ubicate in Piazza San Pietro, sia quelle interne dislocate nei Giardini Vaticani e nel territorio dello Stato. La scelta vuole essere in sintonia con gli insegnamenti di Papa Francesco che nell'Enciclica Laudato si' ricorda come "l'abitudine di sprecare e buttare via" abbia raggiunto "livelli inauditi", mentre "l'acqua potabile e pulita – afferma – rappresenta una questione di primaria importanza, perché è indispensabile per la vita umana e per sostenere gli ecosistemi terrestri e acquatici".