Sassari, capotreno molestata: identificati gli aggressori

La donna non avrebbe riportato danni fisici, ma è stata accompagnata al pronto soccorso in stato di shock

Circondata, aggredita e molestata da un gruppo di viaggiatori senza biglietto nella stazione di Porto Torres. È capitato a una capotreno della linea Cagliari-Sassari attorno alle 9.30 di sabato mattina. La donna non avrebbe riportato danni fisici, ma è stata accompagnata al pronto soccorso di Sassari in stato di shock. La polizia di Sassari ha identificato tutti gli aggressori, di nazionalità nigeriana, ma non essendo stata presentata nessuna denuncia non risultano al momento provvedimenti di fermo.

L'episodio è avvenuto sul treno 26981, nelle vicinanze della stazione marittima di Porto Torres. La reazione violenta dei passeggeri potrebbe essere scaturita dalla richiesta di presentare il biglietto, ma sulla dinamica le indagini della Questura di Sassari sono ancora in corso. L'episodio è stato riferito dal segretario generale della Fit-Cisl, Antonio Piras, che denuncia: "Ormai registriamo un episodio di violenza al giorno le lavoratrici e i lavoratori non possono essere lasciati soli". E aggiunge: "Non si può continuare così, con i lavoratori dei trasporti in balia dei violenti".

Sul caso non sono mancate le reazioni politiche. "A Porto Torres una donna capotreno è stata circondata e aggredita fisicamente e sessualmente da un gruppo di nigeriani a cui aveva chiesto il biglietto. L'Italia è fuori controllo e lo Stato non riesce più a garantire il livello minimo di sicurezza ai suoi cittadini", ha scritto su Facebook il presidente di Fratelli d'Italia, Giorgia Meloni. "Siamo stanchi delle parole al vento e delle pagliacciate di Minniti e Gentiloni. Se questi inetti vogliono che gli italiani comincino a difendersi da soli sono sulla buona strada", ha aggiunto. Il capogruppo alla Camera della Lega Nord, Massimiliano Fedriga, rincara la dose: "non se ne può più, la situazione è insostenibile ma i colpevoli non sono solo chi  concretamente ha commesso questi i reati, ma anche chi ha  favorito l'invasione".