Dj Fabo, Cappato a processo per aiuto al suicidio

Aveva accompagnato Dj Fabo nella clinica svizzera dove è stato aiutato a morire, ora il gip di Milano Luigi Gargiulo ha disposto l'imputazione coatta per Marco Cappato

"Sarò processato per l'aiuto a Fabo", lo ha scritto sul suo profilo Twitter Marco Cappato, tesoriere dell'Associazione Luca Coscioni. "Così ha deciso oggi il giudice. Il processo sarà anche l'occasione per processare una legge ingiusta".

A febbraio Cappato aveva accompagnato Fabiano Antimiani, conosciuto come Dj Fabo, in una clinica Svizzera, dove era stata effettuata la "dolce morte". Si era autodenunciato il giorno dopo la morte dell'ex broker, sostenendo di aver soltanto assecondato la volontà del trentanovenne, in gravi condizioni di salute dopo un incidente stradale che, nel 2014, che lo aveva reso tetraplegico.

Il gip di Milano Luigi Gargiulo ha disposto l'imputazione coatta per aiuto al suicidio. Adesso la Procura dovrà chiedere il rinvio a giudizio per Cappato. "Sicuramente il fatto che il gip non abbia tenuto conto del dubbio di legittimità costituzionale della norma che prevede l'istituzione e l'aiuto al suicidio ci dispiace", ha detto l'avvocato Filomena Gallo, legale di Marco Cappato. "Si tratta di una norma scritta in epoca fasciata, sicuramente datata, che non tiene conto di situazioni come quelle di Fabiano e nemmeno della nostra Carta Costituzionale. Ritengo che il divieto debba rimanere ma che la legge debba prevede anche delle eccezioni", ha concluso.

"Esprimo tutto il mio rispetto per la scelta del Giudice per le indagini preliminari. Quando ho accettato la richiesta di Fabo, – comunica il tesoriere dell'associazione Luca Coscioni –  sapevo di andare incontro al rischio di essere processato, così come lo sanno Mina Welby e Gustavo Fraticelli per le altre persone che abbiamo aiutato e continuiamo ad aiutare. Il processo sarà l'occasione per difendere il rispetto della libera e consapevole scelta di Fabo interrompere una condizione di sofferenza insopportabile". 

"Sarà anche l'occasione per processare una legge approvata in epoca fascista che, nel nome di un concetto astratto e ideologico di vita, è disposta a sacrificare e calpestare le vite delle singole persone in carne ed ossa", continua Cappato. "Nel frattempo, l'azione di disobbedienza civile che portiamo avanti dal sito soseutanasia.it prosegue, fino a quando il Parlamento non avrà avuto il coraggio di decidere sulla nostra proposta di legge di iniziativa popolare depositata ormai quattro anni fa. Purtroppo, devo constatare che persino sul testamento biologico la politica ufficiale è incapace di assumersi le proprie responsabilità".