E' stata arrestata il 22 giugno scorso a Tortona, in provincia di Alessandria, Lara Bombonati, 26 anni piemontese convertita all'Islam con il nome di Khadija. La procura di Torino ne ha richiesto l'arresto perché sospettata di essere una foreign fighter. La donna, insieme al marito Francesco Cascio, era stata espulsa dalla Turchia per sospetta radicalizzazione ad ambienti vicini all'Isis. L'uomo di fatto sosteneva la causa combattendo, mentre Khadija forniva assistenza logistica sanitaria e psicologica oltre che prestandosi a fare da staffetta verso il territorio turco. Cascio, secondo le prime informazioni, sarebbe rimasto ucciso durante un'irruzione armata in un campo di addestramento in territorio siriano, Khadija è stata espulsa e rimpatriata in Italia, dove ogni suo movimento è stato monitorato fino all'arresto da parte della Digos. A tradirla l'utilizzo di chat come Telegram, Whatsapp e Facebook, che hanno aiutato le forze dell'ordine a seguire ogni suo spostamento. Negli ultimi tempi aveva contattato le sorelle musulmane via Skype, con utenza Jalyk, esprimendo l'intenzione di lasciare l'Italia e fare ritorno in Siria.
La pronuncia del Gip di Alessandria per il fermo è attesa nella giornata di lunedì 26. Lo rende noto la Procura di Torino, che in una nota precisa: "Nella notte tra il 22 e 23 giugno, in esecuzione del relativo ordine emesso dalla Procura della Repubblica di Torino, nell'ambito di un'indagine coordinata da questo ufficio e congiuntamente condotta dalle DIGOS delle Questure di Torino ed Alessandria, la Digos di Alessandria ha proceduto al fermo di Bombonati Lara, indagata per avere partecipato – secondo l'accusa – ad una associazione che si propone il compimento di atti di violenza con finalità di terrorismo. Il fermo è stato disposto per il pericolo di fuga conseguente al progetto della donna di abbandonare il territorio nazionale per raggiungere nuovamente la Siria utilizzando contatti in Belgio". "L'ipotesi d'accusa – prosegue la nota – si basa sulla circostanza che Bombonati, avrebbe svolto attività di logistica e di assistenza nell'ambito di una neo formazione terroristica operante nelle aree di Idlib ed Aleppo. Il provvedimento di fermo è ora al vaglio del Giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Alessandria, competente per territorio sulla richiesta di convalida proposta dal Procuratore della Repubblica presso quel Tribunale, essendo stato eseguito il fermo nella giurisdizione di quella A.G".