Il professor Severino Antinori ha conosciuto Hanae Messouak, la 24enne che lo ha accusato di averle espiantato alcuni ovuli senza il suo consenso, nel periodo di Natale del 2015 "in discoteca" a Siviglia. Lo ha detto il ginecologo in un passaggio del suo interrogatorio davanti ai giudici dell'ottava sezione penale di Milano davanti ai quali si celebra il processo a suo carico. "Si è avvicinata una ragazza brasiliana che parlava spagnolo e poi si è avvicinata" la 24enne spagnola di origine magrebina "che aveva molta attrazione per me". Anche se inizialmente Antinori non voleva, in un secondo momento "abbiamo consumato un rapporto sessuale", ha spiegato il ginecologo in aula. Tre giorni dopo la ragazza, alla quale il medico non si era presentato, gli chiese se era lui "il professor Antinori". L'episodio per il medico sarebbe finito lì, ma la 24enne pochi giorni dopo si è presentata a Milano e ha raggiunto Antinori. "Aveva espresso la volontà di fare la donazione di ovuli – ha spiegato ancora Antinori – e io le ho detto che se proprio voleva doveva fare tutto l'iter per la donazione con il mio staff". Antinori, in un altro passaggio della sua deposizione, ha spiegato che la Messuak "era assolutamente intrusiva". "Era come una sanguisuga – ha concluso – si è attaccata e mi ha tampinato. Io mi sono fatto abbindolare da tutta la sceneggiata che ha fatto dicendomi che suo papà era morto e la mamma stava male. Io sono molto sensibile a questa cosa e ho sbagliato".
Antinori, rispondendo alle domande del pm di Milano Leonardo Nessi, ha spiegato di essersi sentito "costretto a far sesso" con Hanae Messuak, la 24enne spagnola di origine marocchine che poi lo ha accusato di averle prelevato gli ovuli senza il suo consenso all'interno della Clinica Matris di Milano. Il professore ha raccontato che la ragazza, che aveva conosciuto in un club a Siviglia nel periodo di Natale nel 2015, nel marzo successivo si era presentata a Milano e lo aveva raggiunto. Prima dell'operazione, ha spiegato il ginecologo in aula, la ragazza era andata nella stanza dell'hotel Mariott dove si trovava "con una signora che all'epoca era la mia compagna". Antinori ha detto di aver "cacciato via" la 24enne, ma "il giorno dopo – ha aggiunto – mi sono accorto che dalla cassetta di sicurezza era sparito il mio Rolex Submariner. Ho chiamato la polizia scientifica ma non c'erano prove. Per me è stata lei perché era molto attratta dai Rolex". La 24enne avrebbe anche fatto sparire 700 euro dallo studio romano di Antinori. "Lei – ha detto in aula il medico – ha fatto l'ecografia di controllo e dopo quei 700 euro non c'erano più".
"A un certo punto – ha raccontato ancora Antinori in aula – la ragazza ha fatto una sceneggiata napoletana. Si è messa a piangere e mi ha detto che sua mamma stava morendo in Marocco e di darle qualcosa. Allora le ho dato duemila euro". Denaro che per Antinori era un semplice "rimborso". La ragazza avrebbe anche insistito per essere sottoposta al prelievo di ovuli. "Io volevo mandarla via ma lei ci ha tampinati – ha spiegato il ginecologo -, tornava sempre, ho detto anche alle mie segretarie di mandarla via. Siamo stati turlupinati da lei". Il 5 aprile del 2016, il giorno dell'operazione, la 24enne spagnola "era tranquilla" e l'anestesista Antonino Marcianò (anche lui imputato) "le ha dato tutte le informazioni" prima dell'operazione. L'equipe di Antinori, però, ha deciso di darle prima dell'operazione una dose un po' più "prolungata" di sonnifero, "lo stesso – ha spiegato il professore – che usava Michale Jackson", per farle affrontare l'intervento in uno stato di sedazione. Quando la 24enne si è svegliata, ha concluso Antinori, "l'unica sua preoccupazione era che non ha trovato il telefono nella borsa che, diceva, le serviva per chiamare la mamma".