"Sappiamo che i farmaci omeopatici sono complementari, non sostitutivi. E quando si tratta di bambini il tema è molto delicato, perché loro non riescono a descrivere i sintomi e richiedono un'attenzione molto particolare". E' questa la posizione della ministra della Salute, Beatrice Lorenzin, sul caso del bimbo di sette anni morto di otite curata con l'omeopatia.
"A parere mio – aggiunge – come delle istituzioni mediche, in questi casi niente può sostituire la medicina tradizionale che rimane 'la scienza medica'. Ai genitori chiedo consapevolezza. Quando i figli stanno male vanno curati, se persistono febbre e sintomi importanti bisogna allarmarsi. Questo caso ci dice una cosa incredibile, un bambino è andato in setticemia ed è morto per un'otite. Bastava un antibiotico". Non occorrono regole nuove, sottolinea, "basta applicare le norme che ci sono".
C'è una linea rossa tra la questione dei vaccini è quella dell'omeopatia? Sì, spiega, "sta nell'estremismo della paura: per i vaccini la paura della profilassi, in questo caso drammatico la paura della cura. Nel rifiuto dell'oggettività della scienza, e di quanto provato dalla ricerca medica. Così prevale l'irrazionale. Per assurdo, tra l'altro, coloro che abbandonano la medicina tradizionale sono persone protettive, che hanno alla base un grandissimo amore per i propri figli e la paura che possa capitargli qualcosa. Dobbiamo interrogarci per capire da dove deriva tutta questo timore della scienza. È una questione culturale del nostro tempo. Va fatto un dibattito pubblico aperto a tutti i cittadini, vanno ingaggiati medici, pediatri, sociologi, psicologi in un'azione divulgativa".