Il Papa all’Ilva di Genova: Non reddito ma lavoro per tutti

Matteo Renzo gli fa eco: Non sussidi e assistenzialismo, ma crescita e lavoro

"Deve essere chiaro che l'obiettivo vero da raggiungere non è il reddito per tutti ma il lavoro per tutti. Senza lavoro per tutti non ci sarà dignità per tutti". Entra a piedi uniti nel dibattito politico Papa Francesco. E attacca il reddito di cittadinanza proposto dal M5s proprio nel corso della sua visita a Genova, la città di Beppe Grillo. Parlando di fronte a 3500 lavoratori nello stabilimento dell'Ilva, stigmatizza le ipotesi politiche e le prospettive che vorrebbero "due terzi delle persone al lavoro e le altre mantenute da un assegno" e scandisce: "Dovrà essere lavoro, non pensione". E, casomai il concetto non fosse ancora sufficientemente chiaro, aggiunge: "Senza lavoro si può sopravvivere, ma per vivere occorre il lavoro".

Subito raccoglie l'assist il segretario Pd Matteo Renzi: "Non sussidi e assistenzialismo, ma crescita e lavoro: questo il messaggio che nel nostro piccolo vogliamo rilanciare con forza. Perché il lavoro è innanzitutto questione di dignità prima che fattore meramente economico. Avanti, insieme". Gli fa eco il ministro dell'Agricoltura e vice di Renzi alla segreteria del partito, Maurizio Martina: "Affrontare la sfida del lavoro, anche oggi, significa affermare l'idea più forte della cittadinanza e della persona e nessun sussidio potrà mai sostituire questa necessità".

Immediata la reazione dal fronte grillino: "Renzi cerca di strumentalizzare le parole del Pontefice sul reddito, cosa assolutamente disdicevole – accusa la portavoce M5S al Senato Nunzia Catalfo, prima firmataria del ddl sul reddito di cittadinanza del M5S -. E' chiaro ormai a tutti che il disegno di legge del M5S è collegato e condizionato al lavoro. Proprio per tale motivo abbiamo previsto un investimento di oltre 2 miliardi di euro per rendere efficienti i Centri per l'impiego in modo da migliorare l'incrocio tra domanda e l'offerta di lavoro, ma è anche ovvio che per creare occupazione sono necessari anche investimenti nei settori strategici, abbandonando completamente la politica di bonus portata avanti fino ad ora, che nulla ha risolto". Poi l'affondo: "Condividiamo le parole di Papa Francesco dirette a chi licenzia e a chi sfrutta i lavoratori. Renzi anziché esultare si dovrebbe vergognare visto che è stato proprio lui ed il suo governo ad ammazzare l'articolo 1 della nostra Costituzione favorendo i licenziamenti di massa e rendendo più precario quello che una volta, invece, era ritenuto lavoro stabile". Il riferimento è a un passaggio del discorso di Bergoglio. "Il primo articolo della Costituzione italiana – sono le sue parole – è molto bello: 'L'Italia è una repubblica democratica fondata sul lavoro'. Perciò possiamo dire che togliere lavoro alla gente o sfruttarla è anticostituzionale".

Non ci sta Gianfranco Librandi di Civici e Innovatori: "Papa Francesco, il pontefice che il Movimento 5 Stelle ha cercato di far passare per grillino, mette una pietra sopra alla barzelletta del reddito di cittadinanza". "Solo Papa Francesco – commenta il segretario nazionale di Rivoluzione Cristiana, Gianfranco Rotondi – poteva arrivare fino a Genova, per spiegare a Grillo che il reddito di cittadinanza è la negazione del diritto al lavoro e della solidarietà. Le parole del Papa risuonano chiare e sono un monito per tutta la classe politica, infettata da populismo e demagogia".

Sferzante l'ironia di Maurizio Crozza, anche lui genovese, in un messaggio a Tv2000: "Benvenuto a Genova, la mia città e di chi dice di essere il più grande francescano vivente, Beppe Grillo il fancescano di Sant'Ilario. Di' la verità sei venuto per scomunicarlo…".