Abitava in un furgone in zona Quarto Oggiaro

 Era un lupo solitario e si sentiva abbandonato dalla società il 20enne italo tunisino che ieri notte ha accoltellato un agente della Polfer e due soldati dell'Esercito che ieri notte erano di pattuglia in stazione Centrale a Milano. Abitava in un furgone in zona Quarto Oggiaro  e aveva alle spalle diversi precedenti per droga. Anche i legami con la madre, originaria di Foggia, e il padre che è di origine tunisina, da tempo si sono allentanti. La sua storia personale in queste ore è sotto la lente del pool anti terrorismo della Procura di Milano e della Digos del capoluogo lombardo per verificare se il 20enne avesse qualche legame con il mondo del terrorismo islamico oppure se il suo gesto sia semplicemente dovuto a un momento di disperazione.

Ieri sera il ragazzo si trovava in atazione Centrale intorno alle 20 e quando la pattuglia gli ha chiesto i documenti ha estratto dalle tasche della sua giacca un coltello da cucina e ha iniziato a menare fendenti. L'agente della Polfer e i due militari sono rimasti fortunatamente in maniera lieve. Tutti e tre sono stati subito soccorsi e traspirati all'ospedale Sacco e al Fatebenefratelli.

Il tutto è successo a poche ore dalla firma in prefettura del protocollo per l'accoglienza dei migranti  con il ministro Marco Minniti e i sindaci dell'area metropolitana di Milano. Prevedibile la reazione della Lega, ma è quella del governatore della Lombardia, Roberto Maroni, la più netta. Il governatore del Carroccio chiede, infatti, su Twitter che venga annullata la marcia per i migranti del 20 maggio, evento molto atteso che richiamerà a Milano – si stima – circa diecimila persone.
 

 

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