"Io mi sono vergognato quando ho sentito il nome di una bomba, la hanno chiamata 'la madre di tutte le bombe'. La mamma dà vita e questa dà morte, e noi diciamo mamma a quell'apparecchio". Così Papa Francesco parlando della 'Superbomba' sganciata sull'Afghanistan dagli Stati Uniti, parlando ai ragazzi della Scuola della Pace, che gremivano oggi l'Aula Nervi in Vaticano.
Rivolgendosi, stamattina, agli studenti che lo ascoltavano in aula Paolo VI in Vaticano, Bergoglio ha detto: "Questo non avviene solo nei paesi in via di sviluppo, ma anche in Europa, In Italia. In Italia si sfruttano le persone quando vengono pagate in nero, quando ti fanno il contratto da lavoro da settembre a maggio, senza continuità. Questo si chiama distruzione, questo è peccato mortale".
"Lo sfruttamento – ha ammonito il Papa – è un altro affare con il quale il mondo guadagna oggi: bambini operai che lavorano da 7, 8, 9 anni senza istruzione. Il traffico delle persone nel lavoro dove la gente viene pagata 2 lire per mezza giornata di lavoro".
Il Pontefice, incontrando in Vaticano del Coordinamento nazionale enti locali per la pace e i diritti umani, ha segnalato: "Stiamo vivendo la tragedia più grande dopo la seconda guerra mondiale". E ancora: "Esiste un terrorismo delle chiacchiere. Quello che è abituato a fare chiacchiere è un terrostista. La chiacchiera è come una bomba che esplode e uccide. Chi chiacchiera se ne va e la chiacchiera distrugge le persone. Piuttosto bisogna mordersi la lingua".
Allargando il campo, in un altro passaggio del suo intervento di fronte a settemila studenti, provenienti da ogni parte d'Italia e accompagnati dai loro insegnanti, Bergoglio ha sottolineato: "Bisogna rifare un patto educativo tra famiglia, scuola e Stato". In aula Paolo VI era presente anche il ministro dell'Istruzione Valeria Fedeli che alla fine ha scambiato poche parole con il Papa, salutandolo e abbracciandolo.