Veste alla moda e la picchiano: 16enne marocchina tolta a genitori

La difesa: Non andava a scuola, la religione non c'entra

Pugni, schiaffi e cinghiate dai genitori e dal fratello con i cavi del computer per i suoi comportamenti "troppo disinvolti". Questo il racconto di una ragazza di 16 anni, di origine marocchina ma nata a Pavia, che ha denunciato i maltrattamenti subiti dalla sua famiglia. Per questo il tribunale dei minori di Milano, con un provvedimento firmato dai giudici Zelante, Florit e Redaelli, ha deciso di togliere ai genitori l'affidamento della ragazza e di collocarla in una comunità. Lo scrive oggi il quotidiano la Provincia Pavese. L'adolescente ha detto ai magistrati che i genitori non volevano che lei frequentasse amiche italiane, che indossasse abiti occidentali e alla moda e che tornasse a casa tardi. I genitori e il fratello di 35 anni della ragazza si sono difesi sostenendo che le punizioni erano dovute al comportamento indisciplinato della figlia. La ragazza è stata ricoverata in ospedale con contusioni multiple, e per questo ha deciso di fare denuncia. La procura ha aperto un'indagine.

"La religione in questa vicenda non c'entra nulla, è un problema scolastico". Così l'avvocato Pierluigi Vittadini, difensore dei famigliari della 16enne di origine marocchina."La ragazzina è molto ribelle – aggiunge il legale – e i genitori insistevano per mandarla a scuola. L'hanno iscritta all'Itis. Lei spesso non ci andava e quando i genitori le chiedevano dov'era andata per tutta la mattina, lei si rifiutava di dare spiegazioni". La 16enne nei mesi scorsi ha sporto denuncia nei confronti dei genitori e del fratello di 35 anni che, a suo dire, la picchiavano e vessavano per i suoi modi troppo "disinvolti", perché indossava i jeans e si truccava come le sue amiche o perché arrivava in ritardo a casa e si comportava in maniera diversa rispetto alle adolescenti del loro Paese d'origine. In febbraio il Tribunale per i Minorenni di Milano ha disposto l'allontanamento provvisorio della 16enne dalla famiglia. "È stata affidata a una comunità per minori nel Pavese – ha spiegato il legale – ma in due mesi è fuggita due volte. La prima volta è tornata a casa e i familiari hanno chiamato i carabinieri, che l'hanno riaccompagnata nella struttura protetta. La seconda volta, invece, si è rifugiata da un'amica dov'è rimasta per due giorni, poi è tornata in comunità". "Il problema – ha ribadito il legale – è più che altro scolastico. C'è anche da dire che spesso le famiglie musulmane arrivate in Italia puniscono i loro figli anche picchiandoli, laddove un genitore italiano si limiterebbe a un rimprovero o a un castigo". Nel frattempo la Procura di Pavia ha aperto un'inchiesta per maltrattamenti in famiglia a carico dei genitori e del fratello della 16enne. "Ho chiesto al pm titolare del fascicolo che i miei assistiti possano essere sentiti e possano spiegare la loro posizione – ha aggiunto l'avvocato Vittadini – anche perché le eventuali responsabilità sono diverse tra loro". L'adolescenza aveva detto di essere stata maltrattata soprattutto dalla mamma.