San Severo, controlli a tappeto dopo spari su auto della polizia

Il questore di Foggia: Non ci sentiamo sfidati e andiamo avanti nella nostra lotta per la legalità

"La città di San Severo, quella sana, sta alzando la testa e si sta ribellando a ogni sistema criminale. Mai come adesso la cittadinanza deve essere sostenuta dallo Stato con tutte le risorse a disposizione senza retrocedere di un solo passo". Così il comandante provinciale dei carabinieri di Foggia, nell'annunciare nuovi controlli a tappeto a San Savero, in provincia di Foggia, in circoli privati e bar, in risposta ai colpi di arma da fuoco sparati nella notte tra sabato e domenica contro un blindato della polizia. Le forze dell'ordine nelle ultime 24 ore hanno controllato un centinaio di pregiudicati e intensificato i controlli alle persone sottoposte agli arresti domiciliari.

IL QUESTORE: VENDETTA DEI CAPORALI O INTIMIDAZIONE ALLO STATO  "Non ci sentiamo sfidati e andiamo avanti nella nostra lotta per la legalità e contro la criminalità che infesta il territorio. Io conosco i sanseveresi: mettono mano alla pistola con una certa facilità" ha detto il questore di Foggia, Piernicola Silvis, intervistato da La Stampa, commentando gli spari. Non esclude un nesso tra l'episodio degli spari contro i mezzi della polizia e lo sgombero del Gran Ghetto? "Due le opzioni: da un lato c'è il timore che possa essere stata una vendetta dei caporali per lo sgombero del Gran Ghetto, dall'altro c'è l'ipotesi di un'intimidazione nei nostri confronti per la pressione a cui abbiano sottoposto il territorio, aumentando la presenza delle forze dell'ordine e rovinando così i traffici della criminalità organizzata". Ogni volta che si smantella un ghetto, ne nasce un altro. "Bisognerà in qualche modo tenere alta l'attenzione e appena si comincia a creare un ghetto smantellarlo per evitare che si incancrenisca la situazione".