"Il lavoro in carcere è un modo per prepararsi a uscire. Assumerei un ex detenuto? Sì, perché no? Non c'è nulla male. L'importante è che sia professionalmente preparato.
Poi non è il passato che sicuramente conta, ma il futuro". Lo ha detto lo chef Carlo Cracco, a margine della visita al ristorante 'In galera' nel carcere di Bollate con il ministro dell'Agricoltura, Maurizio Martina, durante la quale i due ospiti hanno assaggiato i piatti preparato dallo chef, detenuto come altri otto addetti del locale. "Sono qui per portare un minimo di allegria, fare un po' di cazzeggio come si dice in cucina", ha aggiunto prima di mangiare una tartare di carne con fragoline sotto spirito e una cheesecake.