Il numero uno del colosso francese Vivendi, Vincent Bolloré, é indagato dalla Procura di Milano con l'accusa di aggiotaggio in relazione all'acquisto da parte di Vivendi di quote fino al 28% di Mediaset. Ne danno notizia alcuni quotidiani spiegando che l'iniziativa deriva da un esposto presentato in procura dalla Fininvest, titolare del 40% di Mediaset. Secondo Fininvest, il gruppo francese aveva creato "le condizioni" per "far scendere il titolo Mediaset" per poi lanciare la scalata "a prezzi di sconto" con la disdetta del contratto d'acquisto di Mediaset Premium pattuito in aprile insieme allo scambio azionario del 3,5% tra Vivendi e Mediaset. Anche l'a.d. di Vivendi, Arnauld De Puyfontaine, è indagato per aggiotaggio nell'ambito dell'inchiesta.
Le iscrizioni del finanziere bretone Vincent Bolloré, primo azionista di Vivendi, e dell'a.d. De Puyfontaine sono avvenute nell'ambito dell'inchiesta avviata il 14 dicembre scorso per manipolazione del mercato, relativa al tentativo di scalata del gruppo francese su Mediaset. Il fascicolo era stato aperto dal procuratore aggiunto Fabio De Pasquale e dal pm Cluadio Civardi, dopo che i legali di Fininvest, che detiene il 40% di Mediaset, avevano presentato un esposto sostenendo che il gruppo francese avrebbe speculato sul titolo Mediaset per dare avvio a una scalata ostile.
L'estate scorsa tra i due colossi televisivi era stato raggiunto un accordo per l'acquisto della pay tv del Biscone Mediaset Premium. Vivendi avrebbe pagato Premium con un pacchetto di azioni proprie pari al 2,962% del capitale sociale. Mediaset avrebbe ottenuto anche lo 0,538% di Vivendi e girato ai francesi il 3,5% del proprio capitale. Dopo l'estate, a sorpresa, Vivendi ha bloccato l'accordo, suggerendo che i conti di Mediaset Premium fossero in una situazione peggiore rispetto a quanto era emerso in un primo momento. Le tensioni tra Vivendi e il Biscione, per i legali del gruppo di Berlusconi, avrebbero fatto crollare il titolo Mediaset in Borsa, circostanza che avrebbe aperto la strada a Vivendi per una scalata ostile. Dopo l'esposto degli italiani, i pm milanesi hanno sentito come testimone il finanziere tunisino Tarak Ben Ammar, che avrebbe fatto da mediatore tra la famiglia Berlusconi e Bolloré. Nel frattempo, i legali di Vivendi hanno consegnato in Procura i documenti che hanno depositato anche nella causa civile per danni intentata sia dal Biscione che dai francese, in piedi davanti al giudice Vincenzo Peroziello, proprio sulla rottura del contratto per l'acquisto di Mediaset Premium. La prossima udienza è stata fissata per il 21 di marzo.